La questione potrebbe essere di Fede, di credo, di
religione: per il cattolico, il martedì di Carnevale segna la fine del periodo
carnevalizio e, col Mercoledì delle Ceneri, comincia la Quaresima, periodo più
di riflessione che di penitenza, ma che comunque si contraddistingue per una
particolare attenzione alla sobrietà e l’invito ai credenti a non indulgere a
frivolezze. Ma, siccome la Fede, quella vera, è appannaggio di pochi e oggi è
diventata più un costume, una tradizione, una forma di socialità, io la
metterei più sul piano della tradizione, che comunque è meritevole di rispetto
e conservazione.
Per questo trovo, se non disdicevole, comunque poco rispettoso
il fatto che, a Montegranaro, si festeggi il Carnevale, ormai da anni, la prima
domenica di Quaresima. Lo trovo irrispettoso perché, che si creda o no, che si sia
laici, agnostici, atei, anticlericali, mangiapreti o credenti, il cattolicesimo
è parte della nostra cultura e la nostra cultura andrebbe rispettata, prima di
tutti da noi che ne siamo eredi e custodi, poi da chi arriva nel nostro Paese portando
la propria, di cultura. E, proprio per lo stesso principio che ci dice di dover
giustamente rispettare le culture estranee alla nostra, dovremmo per prima cosa
rispettare la nostra. E la nostra cultura, la nostra tradizione, lasciando da
parte la Fede, dice che in Quaresima il Carnevale non si festeggia, si festeggia
prima.
Luca Craia