È, o dovrebbe essere, una questione di buon senso e di
logica. Eppure, per qualcuno infarcito di ideologia, demagogia o opportunismo
politico, sembra che questa logica venga a mancare: lo straniero che si
comporta male o che addirittura delinque danneggia prima di tutto gli altri
stranieri, quelli onesti, quelli che sono in Italia che cercare di crearsi un
futuro secondo le regole. E sono proprio questi cittadini stranieri i primi a
chiedere maggiore severità nelle regole e nella loro applicazione, pienamente
coscienti che l’integrazione e la pacifica convivenza in Italia dipendano dall’evitare
comportamenti che vadano a creare il senso di insicurezza che tutti conosciamo,
e che, per farlo, occorrono regole e l'applicazione rigida delle stesse.
La prova l’ho avuta, ancora una volta, tra i commenti
a un mio post sulla pagina Facebook di questo blog, un post che parlava del
brutto fatto capitato sabato notte, quando una coppia di Castelfidardo è stata
travolta e uccisa dalla vettura condotta da un Marocchino ubriaco, drogato e
pregiudicato e che, quindi, non avrebbe dovuto essere libero di fare quello che
ha fatto. Il mio post (lo trovate facilmente) ha avuto molte condivisioni e
molti commenti, tra i quali quello di diversi stranieri, uno dei quali vi
voglio riportare: “una persona che tiene 225 kili di hashish
come cavolo può essere a piede libero? Non è passato neanche un anno
dall’accaduto e gira come se nulla fosse. È impensabile questo. Ma chi fa
casino, chi sta in Italia per di più a creare solo problemi, perché non esiste
una legge che lo rispedisce al suo paese?”
E prosegue: “lo
dico da figlia di marocchini nata e cresciuta in Italia, mio padre ha sempre
lavorato e sempre pagato le tasse, sempre stato una persona onesta da quando ha
messo piede in questo paese, da quasi 30 anni. La disonestà non ci appartiene e
mi dissocio da tutti i miei compaesani che compiono questi atti. Mi dissocio da
qualsiasi tipo di ingiustizia”. Per poi concludere così: “l’unica verità è ci
vogliono leggi più dure, non esiste giustizia quando si tratta di queste cose,
lo stato permette ai criminali tutto questo”.
Io inviterei
coloro che parlano di razzismo a vanvera, che eccedono nel garantismo in nome
di non si sa bene quale umanità, a leggere con attenzione le parole di questa
ragazza, cercando di capire bene il razzismo, esattamente, da che parte sta.
Luca
Craia