Ci hanno provato in ogni modo, i Pentastellati
montegranaresi, a creare una lista per competere alle prossime elezioni
amministrative. Non ce l’hanno fatta. Lo hanno dichiarato con un post del loro
blog in cui ammettono di non essere riusciti a creare la squadra, a trovare
quei quindici nomi, quelle quindici persone disposte a spendersi per la
collettività. È una dichiarazione amara, immagino lo sia per loro, ma lo è un
po’ per tutti. Pensare che un paese come Montegranaro non riesca a dare alla
politica, e a una forza che in Italia è fortemente maggioritaria e gode di
grande consenso popolare, un numero sufficiente di persone per creare una lista
è tristissimo, e la dice lunga su come funzionano le cose a Montegranaro. È un
paese anomalo, dove la gente difficilmente si impegna in politica per paura, timore
anche piuttosto fondato di conseguenze sul piano personale. Montegranaro è un
paese dove fare politica, specialmente se fatta senza altri fini che il bene
comune, può essere molto costoso, in termini umani ed economici.
Ma i Cinquestelle sono onesti e ammettono anche una loro
responsabilità in questa situazione. Forse si è peccato di presunzione, forse
ci si è chiusi troppo all’interno delle proprie convinzioni e principi, forse
non si è stati troppo incisivi nell’opera di opposizione, troppo convincenti.
In effetti, le proposte sono state molte, quasi tutte disattese quando non
accolte per poi essere dimenticate. E la reazione a questo atteggiamento della
maggioranza è sempre stata morbida, troppo morbida, e questo non ha aiutato a definire
la collocazione del movimento sullo scenario montegranarese.
Non ci sarà una lista a Cinque Stelle a Montegranaro ed è un
peccato, perché sarebbe stato opportuno che certe battaglie avessero avuto un
prosieguo. Ma c’è ancora una possibilità: quella di vedere confluire qualcuno
dei protagonisti pentastellati dell’ultimo quinquennio in una delle due liste
che si stanno delineando. È una possibilità contemplata dallo stesso Movimento
che però avvisa che non darà alcuna “benedizione” e chi si candiderà lo farà per
proprio conto. E la cosa sarebbe piuttosto interessante ed esplicativa.
Luca Craia