“I contorni
del tragico fatto che ha determinato la morte di Gianluca ed Elisa, i due
genitori di Castelfidardo, non lasciano spazio ad ulteriori atteggiamenti di
buonismo, soprattutto quando, quel buonismo, servito nel tempo e a piccole
dosi, è utile soltanto ad ammorbidire il giudizio oggettivo della Magistratura
nel momento della comminazione della pena e a diffondere il senso di impunità
in soggetti già predisposti a delinquere”.
Il
capogruppo della Lega nord in Consiglio regionale, Sandro Zaffiri, torna a
gamba tesa sull’episodio della famiglia distrutta nello schianto di sabato
notte, invitando a non cercare attenuanti in riscontri del tutto evidenti.
“Un
criminale che detiene e spaccia stupefacenti, facendone uso abituale, così come
di alcool, sfidando a muso duro persone pacifiche e forze dell’ordine e
conclude la sua folle corsa addosso a due poveri genitori, troncandone la vita,
non credo abbia bisogno di una particolare interpretazione a ribasso della
legge penale”.
“Un
criminale – chiede Zaffiri – lasciato libero perché, ma soprattutto, da chi?”
“Nel caso specifico,
la storia è chiara – rileva Zaffiri – ora l’auspicio è che sia chiaro anche il
finale, con un criminale dietro le sbarre per lungo tempo. Seppure – commenta
ancora l’esponente del Carroccio – altrettanto chiara sembrava essere la
vicenda degli spacciatori nigeriani di Ancona, lasciati liberi subito dopo
l’arresto. Pertanto – conclude Zaffiri – non si tratta di un problema di
presenza e di attività delle forze dell’ordine, i cui organici sono stati
potenziati, anche nelle Marche, grazie al provvedimento del Ministro
dell’Interno, ma di pene più severe e giustizia certa”.
Sandro
Zaffiri