Conoscendo moltissimi laureati che mi fanno sospettare la
possibilità di ricevere la laurea tramite i punti del supermercato, ho sempre
sostenuto che per fare politica servono non tanto i titoli di studio (che, se
ci sono, sono comunque un valore aggiunto) ma le capacità. Così, per esempio, mentre
ci si scagliava contro la ministra della pubblica istruzione Valeria Fedeli per
i suoi titoli mancanti, io mi concentravo sull’evidente inadeguatezza politica.
E, più recentemente, quando l’opposizione del PD si concentra sulla
denigrazione di Di Maio in quanto non laureato, io attendo di vedere i
risultati del suo operato di ministro.
E così, durante questa attesa, arriva, al vertice di coloro
che ce l’avevano con il “misero” diploma di maturità classica di Luidi Di Maio,
una persona che, invece, possiede un diploma da odontotecnico. Con tutto il
rispetto per gli odontotecnici, tra i quali ci sono persone stupide e
intelligenti più o meno nelle stesse percentuali che possiamo trovare in altri
tipi di diplomati o laureati, mi pare una sorta di contrappasso. Se alla guida
di un partito che si candida alla guida del Paese c’è un semplice diplomato, perché
mai non può esserci un suo pari (anche se, onestamente, un diploma di liceo
classico mi pare un pelino più qualificante) nel medesimo ruolo?
Per quanto mi riguarda, non conoscendolo personalmente, Nicola
Zingaretti è una persona con delle capacità, altrimenti non sarebbe un leader, benché
del PD. Mi diverto soltanto a vedere ora come la mettiamo: o rivalutiamo Di
Maio o diamo a Zingaretti una laurea in qualsiasi cosa, ma di corsa.
Luca Craia