Fosse accaduto dieci anni fa, quando a
Montegranaro correvamo tutti a tutta manetta per lavoro e non si poteva perdere
neanche un secondo, ci sarebbe stata la rivoluzione. Oggi, purtroppo, la
situazione non è più la stessa, ma c’è sempre gente che, per strada, ci va per
necessità e non per svago, e perdere oltre quattro minuti al semaforo per
aspettare che dall’altra parte non passi nessuno può essere un bel problema.
Eppure questo accade ormai dal 22 marzo
scorso, quindi da venti giorni buoni, ossia da quando hanno rifatto la
bitumatura di una piccola porzione di strada tra viale Cavallotti e via
Elpidiense Nord, a cavallo di Porta Romana, zona interessata da un impianto
semaforico cosiddetto intelligente, ossia in grado di regolare i tempi di
attesa per il rosso in base alle vetture in attesa. Asfaltando la strada, però,
qualcosa non deve aver funzionato bene, magari il nuovo manto di asfalto ha
coperto le spire che fungono da sensore per il funzionamento dell’automatismo,
fatto sta che, da allora, il semaforo non è più così intelligente, nel senso
che non rileva più le vetture in attesa e i tempi del rosso si sono allungati a
dismisura.
Nelle ore di punte, ovviamente, si
verificano code, anche perché i tempi di rosso si sommano, non essendo il
semaforo in grado di capire quante vetture ci sono. Quattro minuti e passa di
stop sono comunque un tempo eccessivo, smisurato, specie per chi, per lavoro,
magari è costretto a passare di lì più volte al giorno. I cittadini si
lamentano, a bassa voce, per carità, cercando di non urtare nessuno che mica si
sa chi vince le elezioni, ma si lamentano e suonano il clacson. Il disagio
comunque c’è, è evidente. Ma sembra interessare poco i nostri amministratori
che, in maniera ufficiosa, fanno sapere che bisogna avere fede e pazienza, che
presto cambieranno le spire dei sensori. Intanto sono passati venti giorni.
Intanto aspettiamo che faccia verde per immetterci sulla strada, giusta o
sbagliata che sia.
Luca
Craia