L'U.Di.Con già
aveva chiesto chiarimenti in merito
Comunicato integrale
Il Comune di Montegranaro, sia nell’anno 2017 che nell’anno 2018 all’interno
del Rendiconto approvato dal Consiglio Comunale, non ha provveduto ad
inscrivere nominalmente nel bilancio ne, la causa pendente presso il TAR Marche
ne, l’ammontare della cifra stessa passibile di esborso da parte dell’ENTE, in
merito alla richiesta di risarcimento del danno, promosso da un cittadino di
Montegranaro, dati che come in altre realtà in essere già presenti nel bilancio
di Montegranaro, sono state inscritte con nomi e cognomi, con i relativi
accantonamenti per potenziali passività.
Il grave comportamento omissivo del Comune di Montegranaro e
dei relativi Responsabili degli Uffici preposti è stato prontamente segnalato
dal cittadino, dopo aver atteso l’approvazione del Consiglio Comunale sul
rendiconto 2018, al Revisore dei Conti del Comune di Montegranaro, il quale
basito e preoccupato per ciò che gli veniva messo al corrente, riferiva che
avrebbe avuto con urgenza il colloquio con il Sindaco del Comune di Montegranaro
e con il Segretario Generale dell’Ente.
La legge vuole che quando un Comune affronta un contenzioso,
a prescindere dall’entità della somma, esso deve essere riportato all’interno
del bilancio e che, alla voce “Fondo passività potenziali” deve essere creato
un fondo con somme di denaro congrue, in seno all’entità della somma.
Immediata la segnalazione alle Autorità Giudiziarie preposte, da parte del cittadino, azione che spetta anche obbligatoriamente al Revisore dei Conti segnalare alle Autorità Giudiziarie, quando si viene messo a conoscenza di omissioni in atti di ufficio.
Immediata la segnalazione alle Autorità Giudiziarie preposte, da parte del cittadino, azione che spetta anche obbligatoriamente al Revisore dei Conti segnalare alle Autorità Giudiziarie, quando si viene messo a conoscenza di omissioni in atti di ufficio.
Altro duro colpo a questa triste vicenda, la quale il
Sindaco del Comune di Montegranaro e i Responsabili degli Uffici preposti non
vogliono mettere la parola fine, continuando a intraprendere azioni fumose,
maldestre e forvianti, per creare ulteriore confusione alle Autorità
giudicanti, invece di procedere alla risoluzione del contenzioso.