LA CAPOGRUPPO
DI FRATELLI D'ITALIA: INTERPELLANZA PER CHIEDERE ALL'AUTORITA' DI BACINO
DELL'ITALIA CENTRALE DI SVINCOLARE LE AREE DEL DECRETO SISMA DA RICOSTRUIRE
Comunicato
integrale
Il
super-vincolo idrogeologico che è caduto letteralmente "sopra la
testa" dei cittadini di Ussita, Visso, Csstelsantangelo, Pieve Torina,
Serravalle e Montecavallo "va superato". E' perentoria la capogruppo
regionale di Fratelli d'Italia Elena Leonardi, tanto da presentare una
interpellanza all'assessore regionale competente per conoscere innanzitutto
come si spiega questa disomogeneità e disparità di trattamento tra i vincoli
del Piano di Assetto Idrogeologico di tutti i comuni delle Marche ed il vincolo
di altra autorità, sovraordinata alla regione, del Bacino del Tevere che ora
dipende addirittura da una Autorità di Bacino ancora più vasta, quella
denominata dell'Italia Centrale.
La Regione
Marche sa da ben oltre un anno – esordisce Elena Leonardi – che è stata
adottata la cosiddetta "Variante al Piano di Bacino del Fiume Tevere - VI
stralcio funzionale per l'assetto idrogeologico", essa ricomprende anche i
comuni del maceratese che ho citato ed in questi vengono rimodulate delle aree
con vincoli ad elevato grado di rischio".
La conseguenza
è che, seppur abbiano valori temporanei, valgono le misure di salvaguardia e
così tutto è bloccato, immobile, come dopo poche ore dalle tremende scosse del
2016. La capogruppo di Fratelli d'Italia evidenzia il fatto che il processo di
formalizzazione di questa variante, ora adottata, è in fase conclusiva ed occorre
intervenire efficacemente per le interferenze che si avranno con le attività di
ricostruzione post sisma 2016.
Inoltre –
prosegue Leonardi – sono stati finanziati interventi di mitigazione dal rischio
per un importo di 19 milioni di euro e altri devono essere finanziati per
ulteriori 20 milioni. Come si conciliano queste due fattispecie?
Nell'interpellanza regionale pertanto la consigliera Elena Leonardi chiede
quali osservazioni saranno messe nero su bianco da parte della Regione Marche
affinché si superi una vincolistica così cogente nei punti in cui occorre
ricostruire i paesi di Ussita, Visso, Castelsantangelo ed altri. Inoltre si
chiede urgentemente se si intende sollecitare il Segretario Generale
dell'Autorità di Bacino dell'Italia Centrale ad emettere un decreto che
svincoli le aree oggetto di ricostruzione e interessate dalle Ordinanze del
Commissario Straordinario del sisma 2016.
Nell'atto
della Leonardi si domanda infine quali altre azioni si intendono perseguire
affinché i comuni che entrano in questo "super-vincolo" come Ussita,
Visso, Castelsantangelo sul Nera, Serravalle di Chienti, Pieve Torina e
Montecavallo, nonché ovviamente tutti gli altri colpiti dal sisma, possano
vedere avviata, una volta per tutte, quella ricostruzione della quale hanno
diritto e che è stata promessa ben sei anni fa.
Una vicenda
ormai infinita – conclude Leonardi - che assume i connotati del grottesco e che
nella conferenza del prossimo 20 giugno la Regione dovrà essere parte forte nel
processo decisionale, al fine di trovare una soluzione utile alla rinascita di
quelle terre, contemperando le esigenze della ricostruzione con quelle della
tutela del territorio.