In Italia, se
un imprenditore ha una difficoltà economica e non riesce a pagare i contributi
INPS, anche quelli personali, non può lavorare con lo Stato. Anzi, lo Stato non
gli paga le fatture, cosicchè il poveretto non potrà mai pagare i contributi
INPS. In Italia le cose vanno così.
Sempre in
Italia, un’azienda che amministra la rete autostradale, Atlantia, viene accusata
dal Governo di non fare l’adeguata manutenzione alle infrastrutture che
gestisce. Non è cosa da poco perché l’accusa nasce dal crollo di un ponte,
chiamato Ponte Morandi, in quel di Genova, che causa la morte di quarantatré, e
dico 43, persone. Il Governo, arrabbiatissimo, tuona e minaccia di togliere la
concessione della rete autostradale ad Atlantia.
Ancora in
Italia, la compagnia aerea nazionale, Alitalia, è un colabrodo di debiti. Viene
messa in vendita e, indovina indovina chi se la compra? Atlantia, quella che,
secondo il Governo, fa cascare i ponti delle autostrade. In realtà la scelta
dell’acquirente l’ha fatta il Consiglio di Amministrazione di Alitalia, non il
Governo. Ma Luigi Di Maio, il vicepresidente del Consiglio, plaude e dice “questo è un grande risultato”, non perdendo l’occasione
per polemizzare con l’alleato Salvini che, invece di lavorare che avrebbe fatto
lui, stava a prendersi un caffè.
Gioisce,
Di Maio: “oggi possiamo dire di aver posto le basi per il
rilancio di Alitalia!”, con tanto di punto esclamativo. E il rilancio, per Di
Maio, sarà operato da Atlantia, quella a cui vuole revocare la concessione
delle autostrade perché farebbe crollare i ponti. In Italia le cose vanno così.
Luca Craia