Nei giorni scorsi vi ho parlato della
vox populi circa il ritrovamento di ossa umane lungo il percorso degli scavi
della TAP, in zona borgo Santa Lucia, a Morrovalle (leggi il post).
La spiegazione di questo ritrovamento, se è vero quello che dice la gente,
risiede nella storia di quel piccolo lembo di terra scarsamente popolata che
insiste tra i Comuni di Morrovalle, Montelupone, Macerata e Corridonia,
conosciuto storicamente come Cervare.
In quest’area tutt’ora si può ammirare
una vestigia romana importante, una stele funeraria (lo scorofione, secondo la
tradizione) che testimonia come di lì passasse una strada di comunicazione
piuttosto importante, collegamento tra le più importanti città romane del
territorio e il Castrum Posoli. Ed è proprio la presenza del castello in quell’area
precisa e della strada ad avvalorare la possibilità che, nell’area, vi possano
essere delle sepolture. In effetti i romani seppellivano i propri morti in
prossimità delle strade.
Sembra inoltre che, sempre nell’area delle Cervare, oltre al castrum insistessero un tempio di Apollo e diversi edifici di carattere religioso. Nel medioevo, poi, risulta che l’area fosse di proprietà dell’Abbazia di Sant’Apollinare in Classe. Un’area di grande importanza, quindi, in passato, a dispetto del sostanziale deserto attuale. Pertanto trovarvi delle sepolture non appare per niente assurdo.
Sembra inoltre che, sempre nell’area delle Cervare, oltre al castrum insistessero un tempio di Apollo e diversi edifici di carattere religioso. Nel medioevo, poi, risulta che l’area fosse di proprietà dell’Abbazia di Sant’Apollinare in Classe. Un’area di grande importanza, quindi, in passato, a dispetto del sostanziale deserto attuale. Pertanto trovarvi delle sepolture non appare per niente assurdo.
Luca
Craia