lunedì 1 luglio 2019

Proteggiamo le forze dell’ordine, proteggiamo noi stessi. Basta chiacchiere e passerelle.


Dopo il dramma sfiorato, dopo la paura, una volta appreso che Mario Iadonato non rischia più la vita benché la ferita causatagli da un Marocchino ubriaco che l’ha accoltellato sia piuttosto seria, ora è il momento delle passerelle, delle foto sui giornali, delle dichiarazioni altisonanti, delle promesse, della costernazione pelosa. Poi passeranno i giorni e interverrà la solita spugna che cancella rapidamente la memoria dell’opinione pubblica, e tutto tornerà come prima: i nostri Carabinieri continueranno a rischiare la vita per mano di gente che non dovrebbe circolare liberamente e noi cittadini continueremo a essere sottoposti a rischi continui grazie a politiche lassiste e autolesioniste.
A me il chiacchiericcio dei politici dà sempre più fastidio, mi danno fastidio gli attestati di solidarietà fatti con l’oro di Bologna, le promesse immantenibili, le frasi di circostanza di chi, nei fatti e nei concetti, ci ha condotti in questa situazione in cui in un paese piccolo come Montegranaro, dove dovrebbe regnare la tranquillità più assoluta come è sempre stato nella storia, oggi un carabiniere viene accoltellato nell’esercizio del proprio dovere, oggi c’è gente a piede libero nonostante ripetuti atti contro la Nazione che la ospita, oggi un cittadino non riesce più a sentirsi tranquillo.
La cosa più chiara che emerge da questa brutta storia, e che i politici dovrebbero annotare a dovere per poi seriamente lavorarci sopra, è che occorre mettere le forze dell’ordine nella condizione di operare con efficacia e in sicurezza. Occorre che chi compia il minimo reato venga punito e, se ospite a casa nostra, accompagnato immediatamente alla porta. Sono cose che diciamo ogni volta che capita un fatto grave come quello di sabato notte, e poi rimane tutto com’è. Credo sia ora di cambiare registro.
È importante per i cittadini italiani, che meritano sicurezza e tranquillità, è importante per chi opera per questa sicurezza, perché abbia la certezza, una volta fermato un criminale, di non ritrovarselo in strada il giorno dopo, magari con sete di vendetta. È importante anche per i cittadini stranieri che vivono e lavorano nel nostro Paese, che cercano in qualche modo di integrarsi anche compiendo un certo sforzo e vedono questo sforzo vanificarsi a causa dell’agire di questi criminali che con troppo facilità lasciamo liberi di agire.
Bene quindi l’impegno di Salvini, che si è pronunciato e ha promesso interventi pesanti in questo senso, ma sarebbe bene che anche dall’altra parte politica, che è stata così pronta a esprimere solidarietà, si smetta l’ipocrisia e si cominci a collaborare per soluzione che non possono certamente essere quelle adottate fino a oggi, i cui risultati li abbiamo visti sabato.

Luca Craia