Cara Selvaggia,
mi sarei voluto presentare a te
seguendo il tuo esempio, usando quella cosa che a te pare sagacia, sarcasmo,
ironia, e parlarti magari fingendomi il Padreterno, come hai fatto tuo col tuo “amico”
Matteuccio nelle vesti della Madonna. Ma poi ho pensato che, in questo modo,
sarei stato io stesso tacciabile della stessa accusa che ti sto muovendo, ossia
di sciocchezza, per cui ti parlo senza filtri, con le mie sembianze umane.
Non te la faccio tanto lunga, hai visto
mai ti stanchi di leggermi, sempre che mai mi leggerai, con tutte le cose che
avrai da fare e i sermoni che dovrai scrivere: il motivo per cui ti scrivo è
per provare a farti capire il perché, secondo me ma non soltanto, l’accusa che
tu fai a Matteuccio tuo (dico così perché ti vedo davvero tanto interessata da
quest’uomo) fondamentalmente può essere rigirata contro di te. Perché se è
vero, come è vero, che Matteuccio abusa agevolmente della religione e, in
qualche maniera, si prende gioco dei credenti, come mi pare di capire vorresti sottolineare,
la stessa cosa la fai tu: ti prendi gioco dei credenti.
Sono due modi differenti di prendere per
i fondelli la gente: Matteuccio approfitta delle debolezze di taluni, facendo
breccia nella loro mente utilizzando espedienti religiosi che, nella realtà,
non credo gli appartengano; tu, invece, li prendi proprio in giro. La
differenza, cara Selvaggia, è che il credente intelligente può salvarsi da
Matteuccio ma non può salvarsi da te, dal tuo scherno. Il tuo disprezzo per i
cattolici non è solo verso quelli più deboli e vulnerabili, il tuo è
generalizzato.
È tristissima quest’epoca: vediamo la
politica scadere nel triviale, nell’uso di trucchetti di prestidigitazione,
nella rappresentazione della fenomenologia rappresentata un tempo da Umberto
Eco riferendosi al mondo dei media, e trasferita nelle istituzioni. E vediamo
chi la racconta, questa politica, adeguarsi, appiattirsi, fare lo stesso gioco
dando uno spettacolo ancor peggiore di chi è oggetto della critica. Purtroppo
per me, l’anagrafe mi consente di ricordare ben altri livelli in politica e ben
altri livelli in chi la politica la raccontava, la criticava, la spronava a
fare meglio per il bene di tutti. Oggi la politica è quello che è, e chi ha il
compito, la missione, il talento per darle un indirizzo migliore, per spronarla
a fare bene, riesce a superarla in sciattezza e sciocchezza.
Certo, i plausi non ti mancano. Si misura
tutto a like, in questi tempi bui. Ma sei una persona intelligente e credo tu
sia in grado di capire che non sono i like di Facebook a cambiare le cose. Ci vuole
impegno, ci vuole aspirare al bene, puntare in alto. Credo tu debba decidere se
vuoi essere censore, nel senso nobile del termine, o circense. Se ti interessa
divertire o essere utile. In ogni caso, fingendoti la Madonna, tanto divertente
non sei, credimi, a parte per qualche scimmietta ammaestrata molto simile ai
cattolici che credono al pio Matteo. Serve intelligenza, Selvaggia, per uscire
da questo pantano. Non le scenette da Drive In.
Luca
Craia