Se parlo io,
che terremotato non sono, grazie a Dio, posso essere tacciato di strumentalità,
cosa che avviene puntualmente, di invidia, anche se non si sa bene di cosa, e
di altre nefandezze che, quando non si hanno argomenti, si usano per cercare di
azzittire chi dice cose che non ci piacciono. Ma se di Risorgimarche parlano i
terremotati stressi, quelli che dovrebbero goderne i presunti benefici e,
invece, ne subiscono solo le conseguenze non proprio positive, magari lanciare
accuse diventa più complicato.
Silvia è una
ragazza coraggiosa, che ha avviato un’attività economica che torna alla natura,
alla terra, al rispetto dell’equilibrio tra uomo e natura. È una donna
energica, senza peli sulla lingua, di rara intelligenza e onestà intellettuale.
Silvia, nel 2016, ha perso la casa e ha rischiato di perdere la sua attività,
il suo futuro. L’ha salvato solo grazie alla propria caparbietà e a tanti
sacrifici, lottando col freddo e col caldo per sopravivere in una specie di
scatolone di latta che le hanno affibbiato in attesa di una ricostruzione che
diventa sempre più un miraggio. Silvia, su Risorgimarche, ha le idee molto
chiare e le ha scritte sulla pagina Facebook della sua azienda. Ve le riporto
pare pare, senza metterci la penna, perché è giusto che sia così. La parola a
Silvia Bonomi, allevatrice terremotata di Ussita.
Risorgimarche.
Un nome per un'iniziativa che consiste in una serie di concerti in montagna, precisamente
SULLE montagne dei paesi devastati dal terremoto. Un'iniziativa ideata e
promossa dalla Regione Marche, possibile grazie a cantanti famosi, che
gentilmente supportano l'iniziativa mettendo a disposizione la propria voce in
forma GRATUITA per dare sollievo alle popolazioni colpite dagli eventi sismici
del 2016. Fin qui, nulla di strano.
Le
"anomalie" iniziano subito dopo, a partire dalla totale gratuità del
biglietto: insomma, lo show si consuma all'aperto e chiunque può parteciparvi
senza spendere un centesimo. Zero. Nessuna entrata economica quindi per i
Comuni colpiti dal sisma che ospitano i concerti. Altra particolarità, i questi
non avvengono nei pressi dei centri abitati colpiti, ma in alta montagna, in
ambiente naturale libero (prati pascoli) o presso aziende Agricole.
Deformazione
professionale, per il lavoro che facciamo e per il rispetto dell’ambiente in
cui viviamo, il nostro primo pensiero è stato l'impatto di queste iniziative
sugli animali selvatici e quelli domestici nei pascoli.
Domani
Risorgi Marche sarà nelle nostre zone... o meglio, ne subiremo gli effetti.
Di colpo, il
frastuono di colonne di persone a piedi, lunghissime carovane di macchine e,
ovviamente, schiamazzi ovunque. Rumori normali di una civiltà cittadina che si
ritrova però ad attraversare i paesaggi naturali dei nostri Sibillini, poco
avvezzi a "invasioni" di massa così consistenti seppur fugaci. I
timidi caprioli correranno a perdifiato per chilometri, i cinghiali
attraverseranno le strade spaventati anche in pieno giorno (prestate
attenzione perché possono causare incidenti!), i lupi aumenteranno i chilometri
percorsi per allontanarsi dalla rumorosa calca.
Gli animali domestici rimarranno
obbligatoriamen te confinati negli stazzi ed alimentati a foraggio secco, o
verranno spinti dai pastori più in alto e lontano possibile ma sempre e
comunque sotto sorveglianza degli stessi i quali, con i capelli dritti per
tutta la giornata, dovranno avere 1000 occhi anche per evitare i possibili
incidenti in caso d'incontro tra i cani custodi (INDISPENSABILI nelle
nostre zone) e qualche avventore magari reso più audace dall'euforia della
giornata, che vorrebbe "accorciare le distanze".... in barba alla
sicurezza.
Insomma, per
chi in montagna ci lavora, una giornata più difficile del solito.
Capiamoci:
non ce l’abbiamo con chi frequenta i concerti di Risorgimarche né con i
cantanti, che offrono la loro arte in maniera gratuita, ci mancherebbe...ma
sinceramente dopo due edizioni non riusciamo a capire come un'iniziativa del genere
possa portare respiro e sollievo ai nostri territori.
Sui social,
noi residenti un po' ostici, siamo stati addirittura derisi ed invitati "a
partecipare, perché si vede che ne avete bisogno". Ecco, a coloro e SOLO A
COLORO che riescono ad ironizzare in maniera così macabra, vorremmo dire che
SÌ...avete ragione!!! Ave te ragione perché ci farebbe un gran bene
staccare il cervello per mezza giornata, come fate voi con questi concerti!
Ne avremmo
veramente bisogno! Dopo il concerto, però, ci farebbe bene rientrare nelle
nostre case, farci una bella doccia e riposare nel nostro letto, come fate voi.
Invece, dopo
esser rimasti confinati tutto il giorno a controllare i nostri animali
impauriti dalla confusione, una volta ridiscesi a Valle, getteremo un occhio
alle macerie delle nostre case e frazioni, rientreremo esausti in quegli
strani, inguardabili ed obbrobriosi villaggi SAE o nei nostri container-Mapre
(alias scatole di tonno sottodimensiona te!!!!) circondati da un
immobilismo che gela il sangue e mozza il respiro.
Ecco, il
problema non è Risorgimarche. Il problema è tutto qui: tornare con i piedi per
terra in una realtà dove NON È RISORTO NIENTE.