L'ESPONENTE DI
FRATELLI D'ITALIA: STUPITA PER L'ASSENZA DI NORME LEGATE AL CONTROLLO E AL
RISPETTO DELLE CIRCOLARI MINISTERIALI SUI LIVELLI DI LIMITI DI THC
Comunicato integrale
"Emendamenti
di buon senso" – così li definisce la capogruppo di Fratelli d'Italia
Elena Leonardi – "quelli che avevo presentato in Consiglio Regionale in
merito alla discussione della proposta di legge sulla filiera della canapa
industriale". "La commissione competente prima ed il consiglio
regionale poi hanno ritenuto evidentemente che un sistema dei controlli e di
sanzioni efficaci non serva poi tanto". La Leonardi difatti aveva inteso
introdurre, con quattro emendamenti, una norma che regolasse i controlli sulle
coltivazioni al fine del rispetto dei parametri del tasso di THC entro i limiti
di legge.
Ritenevo
importante che le norme regionali escludessero in maniera tassativa ogni
attività finalizzata alla produzione ed estrazione di sostanze stupefacenti,
tanto che – prosegue Leonardi – è lo stesso Ministero che ha formulato la legge
nazionale, ad affermare, con una precisa circolare, che i limiti, se superati,
vanno intesi come coltivazione di canapa da sostanze stupefacenti e che
pertanto occorre agire se si riscontrano queste situazioni". "Una
prevenzione efficace sarebbe stata migliore con il recepimento delle mie osservazioni".
Difatti, con un altro emendamento della stessa capogruppo di Fratelli d'Italia,
si affermava che "nei casi in cui ai soggetti destinatari dei fondi
regionali venisse disposto il sequestro della piantagione, o la sua
distruzione, da parte dell'Autorità Giudiziaria, ad essi dovrebbero essere
revocati i contributi pubblici" che, lo si ricorda, sono soldi di tutti i
cittadini". "La mia posizione contro ogni tipo di droga è conosciuta
e ovviamente non sono contraria alla coltivazione della canapa per usi
industriali ma non vorrei mai che contributi pubblici possano andare alla
produzione per il cosiddetto "uso ricreativo".
Leonardi aveva
a tal fine introdotto il concetto di mancata partecipazione a bandi regionali o
del Programma Europeo di Sviluppo Rurale se si riscontravano coltivazioni con
livelli di sostanze stupefacenti oltre i limiti di legge. Forse i firmatari
della medesima l'hanno sottoscritta un po' troppo velocemente o, come capita
per il solito vizio della sinistra, su questi temi si è sempre "molto
morbidi e permissivi"?.
La stessa
commissione ha ritenuto difatti di togliere due riferimenti, che la Leonardi
aveva richiesto di inserire, legati proprio al divieto e al superamento dei
livelli di sostanze stupefacenti nella canapa coltivata, oltre che alle
specifiche varietà ammesse alla coltivazione medesima, escludendo "ogni
altra attività finalizzata alla produzione e alla estrazione di sostanze
stupefacenti". Un'altra occasione persa da questa maggioranza regionale
nel dare un segnale univoco di legalità e di supporto alle forze di polizia
impegnate ogni giorno nel contrasto alle attività illecite, cannabinoidi
compresi.