Serviva un pretesto buono per far
cadere questo governicchio sul quale avevamo posto tanto fiducia e che, almeno
a me, ha deluso profondamente. Ora il pretesto ci sarebbe, anche se, come
sempre, c’è da vedere la volontà delle parti, ossia se si vuole tirare a
campare o prendere atto che non c’è più una maggioranza. Il Senato ha oggi
bocciato la mozione del Movimento 5 Stelle, una mozione anti-Tav che andava contro
sia a quanto espresso dallo stesso Premier Conte che alla logica delle cose.
Avoglia a ripetersi che il Governo non c’entra e che la questione investe esclusivamente
il Parlamento: l’organo legislativo italiano oggi ha espresso la volontà di
proseguire con i lavori della Tav, e il Movimento 5 Stelle è in nettissima
minoranza. Ha sfidato il suo alleato e il suo stesso Premier e ha perso. Ora le
conseguenze possono essere catastrofiche per il Governo stesso ma forse molto
meno per il Paese, aprendo di fatto la possibilità che si vada presto a votare.
Del resto, Salvini lo aveva detto: la questione del voto si risolverà prima di
settembre, ossia ad agosto, ora. Stiamo a vedere.
Luca
Craia