Una
delegazione di Fratelli d’Italia sabato sul territorio terremotato: visita
nella zona rossa di Camerino, dopo un anno dall’ultima volta, dove regna
l’immobilismo di una ricostruzione ferma al palo, a San Ginesio per
attenzionare le problematiche che fermano la ricostruzione della scuola e poi a
Tolentino per la conferenza stampa per presentare le iniziative parlamentari e
regionali di Fdi.
Comunicato
integrale
Discrezione e attenzione sono le parole d’ordine con
le quali Fratelli d’Italia in questi tre anni è rimasta al fianco dei
terremotati presentando proposte di legge, atti ed emendamenti, a livello
nazionale e regionale, per far sì che la complessa e a volte astrusa macchina
burocratica e di gestione del post-sisma potesse sbloccarsi e andare incontro
alle infinite richieste rimaste inascoltate dei cittadini. Sono state
presentate a Tolentino, sabato pomeriggio, le iniziative parlamentari e
regionali di Fratelli d’Italia, nel corso della conferenza stampa “A tre anni
dal sisma la ricostruzione che non c’è…”, alla quale hanno partecipato gli
onorevoli Francesco Acquaroli e Paolo Trancassini, il capogruppo Fdi in
consiglio regionale, Elena Leonardi, il coordinatore provinciale, Massimo
Belvederesi, e l’assessore del Comune di Tolentino, Francesco Colosi.
“Fratelli d’Italia non si occupa da oggi di terremoto
– ha affermato Elena Leonardi – voglio portare uno spaccato dell’attività
regionale, in Consiglio ho presentato 28 atti, tra mozioni, interrogazioni,
proposte di legge, alcune delle quale sono ancora in fase di discussione.
Cerchiamo di avere dalla Regione delle risposte, una chiarezza che fino ad oggi
non c’è stata, figlia di una gestione del terremoto che spesso ha visto come
destinatari degli aiuti territori ben lontani da quelli più colpiti. Siamo al
fianco di tutti gli amministratori, di tutte le popolazioni che non meritano il
trattamento avuto fino ad oggi. Ringrazio i nostri onorevoli che si battono
senza strumentalizzazioni politiche per ridare una dignità a questi territori
martoriati ma ricchi di bellezza e di cultura”.
“Nel silenzio di chi non ha voluto sfruttare
politicamente questo dramma – ha aggiunto l’Onorevole Francesco Acquaroli –
Fratelli d’Italia lavora e propone per cercare soluzioni, con i nostri atti e
le nostre proposte. Il nostro leader nazionale, Giorgia Meloni, è stato l’unico
che non ha usato il terremoto come una passerella. Stiamo cercando di costruire
un’alternativa a questo modello di ricostruzione che evidentemente non
funziona. La politica deve dare risposte, mentre oggi dopo tre anni non
esistono minimamente dei tempi certi per questa ricostruzione, siamo ancora
impegnati in un sistema assistenzialistico dei terremotati e di tempi infiniti
per l’approvazione delle pratiche di ricostruzione pubblica e privata”.
È entrato nel merito della proposta di legge quadro
il deputato Trancassini, “Norme in materia di gestione degli eventi emergenziali di rilievo
nazionale”, presentata lo scorso febbraio. “Da mesi abbiamo accolto
quello che Conte ha detto di voler fare giovedì scorso in visita su queste
terre – ha affermato Trancassini – abbiamo lavorato ad una proposta normativa
depositata a febbraio per la gestione delle emergenze, e siamo partiti da
quello che in Italia ha funzionato. Abbiamo pensato di dividere una calamità in
tre momenti; quello dell’emergenza, nel momento in cui avviene un fatto e nel
quale bisogna dare risposte immediate alla popolazione. Di riferimento è stato
il modello L’Aquila, il modello Bertolaso, il modello di un uomo che
immediatamente prende in mano le redini di quel territorio e organizza i
servizi di base e i servizi essenziali. Il secondo è quello della
ricostruzione, e tutti sanno che l’unica che ha funzionato in Italia è stata
quella del Friuli: lo Stato si rese conto che senza dare i pieni poteri ai
sindaci, unici conoscitori dei propri territori, non sarebbe stato possibile
ricostruire. E i sindaci perimetrarono i centri dei loro paesi e li
dichiararono di pubblica utilità, facendo passare il principio che quando c’è
il terremoto la ricostruzione di una casa è patrimonio di tutti. Questo deve
avvenire anche oggi: i sindaci devono avere il pieno potere in deroga alle
normative, per far andare spedita l’opera di rinascita della loro terra. Terzo
aspetto sono quegli aiuti sui quali si balbetta: non si può continuare ad
andare avanti a proroghe, bisogna avere una norma chiara che sin da subito dia
una spinta alle popolazioni colpite per riappropriarsi della propria identità e
della propria comunità”.