È un passo avanti, il patto di solidarietà
appena firmato dall’Unione Europea per spartirsi il flusso migratorio che
investe i Paesi di confine come l’Italia. Un passetto, un passettino ino ino,
ma è pur sempre qualcosa. È poca cosa perché riguarda solo i richiedenti asilo,
che già sono solo una parte del flusso totale, non occupandosi affatto dell’immigrazione
economica, enorme, che graverebbe tutta sulle spalle degli Stati in prima linea;
oltretutto, l’accordo riguarda i richiedenti asilo raccolti dalle navi
ufficiali, e non quelli che arrivano per conto proprio, che sono la gran parte.
Quindi parliamo di numeri piccoli, tutto sommato. Parliamo anche di un accordo
su base volontaria, per cui non è detto che tutti gli Stati membri aderiranno.
Insomma, poca cosa ma, come si dice, piuttosto che niente è meglio piuttosto.
Fa però un po’ tristezza, e anche un po’
rabbia, vedere li Presidente Conte 2 attaccarsi la medaglia, perché la medaglia
appartiene, se non vogliamo citare Salvini perché è brutto e cattivo, al
Presidente Conte 1, quello che chiudeva i porti, salvo poi rinnegare tutto e fare
finta che l’avesse fatto qualcun altro. Insomma, se c’è stato questo accordino
in minore è grazie alle politiche del governo giallo-verde, non certamente a
quelle del governo giallo-rosso che ancora non ha attuato politiche concrete, limitandosi
a demolire quelle precedenti. Se l’Europa ha calato un po’ le braghe o, meglio,
ha allentato la cintura, è perché qualcuno, prima, ha fatto la voce grossa, ha
fatto capire a tutti che è ora di muoversi, di fare qualcosa. Se non vogliamo
ringraziare Salvini di questo, almeno non diamo meriti a chi non ne ha. Conte 2
si sta attaccando una medaglia non sua ma, evidentemente, sta imparando i
trucchi dal nuovo alleato.
Luca
Craia