Comunicato integrale
Il verificarsi, sempre più frequentemente, di
aggressioni anche fisiche a medici ed operatori sanitari nelle strutture
regionali vuol dire che il problema è serio e le misure previste sino ad oggi
non sono state efficaci. Esordisce così il capogruppo regionale di Fratelli
d'Italia, Elena Leonardi, ricordando che esiste un protocollo stipulato presso la Regione Marche in cui
l'Asur si impegna per la tutela dell'incolumità delle guardie mediche. L'atto
ormai risale a tre mesi fa e in esso si afferma che l’accordo assicura, in
maniera automatica, il soccorso immediato da parte del 118 che localizza il
medico tramite un dispositivo GPS e invia un mezzo proprio o allerta le forze
dell'ordine. Ma la cronaca di questi giorni non da segnali positivi: la
Leonardi ricorda un'aggressione avvenuta a danno di una Guardia Medica presso
l'Ospedale di Camerino in ore notturne, casi analoghi a presso altre sedi della
Continuità Assistenziale, ad esempio, ancora nell'Area Vasta 3, a Porto
Recanati o, ancora più recentemente, a Corridonia. Queste sono poi le
casistiche di chi ha denunciato mentre molti più casi sembrerebbero essere
presenti ad aggravare pertanto il quadro della situazione. A Civitanova, si
legge, è stata assunta una guardia giurata appositamente e l'Ordine dei Medici
di Macerata, oltre a lanciare l'allarme ha organizzato un apposito convegno
proprio sulla violenza agli operatori sanitari.
La
capogruppo di Fratelli d'Italia ricorda che tutti questi casi stanno avvenendo ormai
in una situazione in cui il Protocollo sopra menzionato è ormai pienamente
operativo: qualcosa pertanto non sta funzionando.
Per la
Leonardi, che è anche vicepresidente della Commissione Sanità, misure stringenti
di tutela degli operatori sanitari devono essere fornite tramite non solo la
geolocalizzazione e la richiesta di intervento ma anche con la messa in
sicurezza delle loro postazioni ed un adeguata vigilanza del presidio di
continuità assistenziale. Occorrono – prosegue - misure deterrenti a situazioni
di aggressioni che devono essere studiate rapidamente e altrettanto velocemente
essere messe in pratica, ad esempio tramite efficace videosorveglianza e
adeguata “pubblicizzazione” della stessa nei medesimi luoghi. Nel suo atto,
protocollato in data odierna, la Leonardi chiede un impegno alla Giunta
Regionale affinché si renda realmente effettivo in tutte le sedi della
continuità assistenziale dell'Asur Marche il Protocollo stipulato per la
sicurezza degli operatori medici, affinché si garantiscano efficaci sistemi di
videosorveglianza a tutela e come deterrenti in situazioni di isolamento
soprattutto notturno e si valutino ulteriori misure di tutela degli operatori
della sanità marchigiana da situazioni di violenza e forte aggressività nei
loro confronti.
Si
chiede inoltre che al Governo si solleciti il riconoscimento della figura di
Pubblico Ufficiale in caso di aggressioni e minacce agli operatori medici di
continuità assistenziale e 118. Occorre inoltre – conclude Leonardi - rivedere
le dotazioni strutturali e tecnologiche attuali al fine della riduzione dei
fattori di rischio connessi ad atti e comportamenti violenti, anche con
presenza di arredi idonei a ridurre gli elementi potenzialmente pericolosi
nelle aree a maggior rischio ed organizzare in maniera più sicura il lavoro
degli operatori con affiancamento di personale, ove possibile e considerato
opportuno, di due figure professionali all’atto dell’erogazione di una
prestazione sanitaria. Solo con queste efficaci misure si potranno ottenere
maggior sicurezza e serenità per gli operatori di guardia medica e di 118.