Non ha
fatto in tempo a insediarsi, Conte Due, che già si parla di un nuovo
commissario straordinario alla ricostruzione. Intendiamoci: Farabollini non ha
affatto brillato, tutt’altro, ma il fatto che, a ogni cambio di governo, dobbiamo
assistere al cambio del commissario pare decisamente un sintomo preciso di come
la politica giochi con la situazione, peraltro senza metterci di fatto le mani.
Questo
sarebbe il quarto commissario in poco più di tre anni. Cosa abbiano fatto i
precedenti lo abbiamo sotto gli occhi. Facile supporre cosa farà il prossimo.
Tanto più che, tra i papabili, circolano nomi di burocrati di partito da
accontentare, da piazzare, a cui dare una poltrona, per quanto scomoda e
polverosa come quella del commissario per il terremoto. L’unica cosa positiva
sarebbe il tramonto dell’ipotesi Ceriscioli, che poco non è.
Luca Craia