Comunicato integrale
“È il mio
lavoro: non posso certo tirarmi indietro”. Così rispondeva la giovane Emanuela
Loi ai suoi famigliari preoccupati per il nuovo incarico di servizio a Palermo,
una delle prime donne italiane al servizio scorte. A lei, per ricordare il
sacrifico e il grande coraggio della prima agente donna della Polizia di Stato
a restare uccisa in servizio, assieme al magistrato Paolo Borsellino e ad altri
quattro colleghi, sarà intitolato domattina, sabato 5 ottobre alle ore 10, il
piazzale antistante l'ingresso della sede della Regione Marche (Palazzo
Leopardi).
L'iniziativa
era nata da una mozione della capogruppo di Fratelli d'Italia, Elena Leonardi,
approvata all'unanimità dall'assemblea legislativa. “Sono molto orgogliosa di
questa intitolazione – ha dichiarato la consigliera Leonardi – che assume
molteplici significati. Prima di tutto quello fondamentale del mantenere alta
l'attenzione alla lotta alla mafia, anche attraverso il ricordo delle sue
vittime e la memoria dei fatti accaduti nel nostro Paese. Per questo domani
saranno presenti anche dei giovani, perché è soprattutto nella loro direzione
che devono andare queste iniziative. Giovani così come era Emanuela Loi, che ha
perso la vita a 24 anni. Una giovane donna, fra le prime nel servizio scorta e
la prima a restare uccisa in servizio. Ho voluto fortemente imprimere tramite
il consiglio regionale l'intitolazione di quello che è un luogo simbolo,
l'ingresso della stessa assemblea legislativa marchigiana, quello che spesso
accoglie anche i cittadini che vogliono far sentire la propria voce durante le
manifestazioni. Un segnale forte, per il quale ringrazio tutti i colleghi
consiglieri, che viene anche a seguito dell'accordo tra la Commissione Pari
Opportunità e l'Anci Marche per favorire la toponomastica al femminile, ancora
troppo poco diffusa nel nostro Paese. Un riconoscimento al sacrificio, alla
dedizione, al coraggio espressi nel servizio, alla vita stessa e all'esempio di
Emanuela Loi, insignita della Medaglia d'oro al valor civile. Non da ultimo,
nel ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questa intitolazione, il
mio pensiero va alla famiglia di Emanuela, alla sorella Claudia che domani sarà
con noi per questo momento così sentito, e a tutte le famiglie dei militari e
degli agenti caduti in servizio”.