“LA PERDITA
DI BEN NOVE PUNTI IN UN ANNO E’ SINTOMO DI UNA DIMSOMOGENITA’ DI TRATTAMENTO E
DIMINUZIONE NELL’APPROPRIATEZZA DELLE EROGAZIONI SANITARIE REGIONALI “
Comunicato
integrale
Nuova
bocciatura per la sanità marchigiana a dispetto degli annunci trionfalistici
fatti dal Governo delle Marche negli ultimi mesi. Non lo dice solo
l’opposizione regionale, tramite la capogruppo di Fratelli d’Italia, Elena
Leonardi, bensì la verifica annuale del Ministero della Salute, tramite il
cosiddetto Comitato LEA. “I dati che stanno uscendo” - esordisce Leonardi -
sono sintomatici di una programmazione e gestione sanitaria regionale
fallimentare: la perdita di ben nove punti in un anno, finendo sotto il livello
di 200 e arrivando a 192, è preoccupante”. Difatti, continua la Vicepresidente
della Commissione Sanità, avere un punteggio elevato significa anche poter
accedere a maggiori finanziamenti grazie alla virtuosità del sistema sanitario
regionale”.
Diversi
indicatori pertanto forniscono un quadro impietoso che riguarda l’assistenza
distrettuale, quella ospedaliera, e altri fondamentali indicatori delle
politiche sanitarie regionali. Aver avuto in questi anni un Presidente di
Regione anche assessore alla sanità e l’aver avuto sempre un occhi di riguardo
verso la sanità privata oggi da purtroppo i suoi frutti negativi che ricadono
sulle spalle dei marchigiani. Mentre la Giunta Regionale, tramite la Asur
Marche, si preoccupa di indire concorsi per amministrativi, diminuiscono i
posti letto e non c’è turnover di personale medico ed infermieristico.
Una
performance negativa denota – prosegue Leonardi – condizioni, in alcuni casi,
di inappropriatezza e di inefficienza nell’utilizzo delle risorse con disparità
di trattamento tra i vari territori regionali.
Il
Piano Sanitario Regionale non va certo, così come strutturato, nella direzione
contraria, se non venissero accettati I tanti emendamenti formulati dalle
opposizioni ma anche da esponenti della maggioranza. La sottoscritta ne ha
depositati circa cinquanta, volti ad un riequilibrio tra aree interne e zona
costiera (ad esempio la tutela e il potenziamento dei presidi
di Cingoli e Pergola, tra gli altri) e al rispristino di servizi
essenziali negli Ospedali di Comunità oltre che la necessità di una diagnostica
moderna ed al passo con le altre regioni che hanno punteggi molto più elevati
del nostro.