Comunicato integrale
“Da anni seguiamo con preoccupazione il sistema degli affidi dei minori nella nostra regione, dopo che l'indagine
della Magistratura sulle tristi e ormai note vicende dei
bambini di Bibbiano hanno scoperchiato quello che sembrerebbe essere un sistema
che si occupa di gestire affidi e favorire adozioni. Per questo motivo abbiamo
presentato un'interrogazione che credevamo potesse accendere la massima
attenzione di tutte le istituzioni sui sistemi di programmazione, gestione e
vigilanza dell'affidamento dei minori nelle Marche.
A giudicare dalla risposta ricevuta questa mattina in aula
dall'Assessore Casini, per conto del Presidente Ceriscioli assente, sembrerebbe
invece che sia stata sbrigata come una normale questione di reperimento di
numeri e dati.
Infatti, sebbene da una parte la risposta abbia fornito l'occasione per produrre dati
relativi alla enorme quantità di bambini strappati alle famiglie nella nostra
regione, non è stata dall'altra parte minimamente colta l'opportunità di assumersi quello che è un impegno di
carattere “umano”.
Ci saremmo infatti
aspettati, che una volta portata a conoscenza di diversi casi “sospetti”
nella nostra Regione, la Giunta si fosse affrettata a monitorare, verificare,
accertare tutte le questioni aperte e che stanno tormentando moltissime
famiglie, alle quali viene impedito di poter crescere o anche avere
informazioni sui propri figli, per via di sentenze incomprensibili o quantomeno
discutibili da parte del Tribunale dei Minori...
Se siamo arrivati a fare sit-in davanti ai Tribunali, a fare
interrogazioni in Aula è perché sappiamo con esattezza e documentazione alla
mano che episodi assimilabili a quelli di Bibbiano sono accaduti e stanno
accadendo anche nelle Marche; e la Regione non può limitarsi al “conteggio” dei
casi, ma deve prioritariamente esercitare la sua funzione di controllo e
monitoraggio per evitare il ripetersi di certe situazioni.
Bisogna assicurarsi che le procedure di affido o adozione siano
ottimizzate e che i bambini e le famiglie vengano aiutate in questi percorsi. Solo
in casi estremi di violenze, abusi, mancanza di cure o stati di abbandono, si
può ricorrere ad un allontanamento, che non deve essere una misura che provochi
un ulteriore trauma o un distacco definitivo, ma possibilmente un provvedimento
transitorio, in supporto e non in contrasto alla famiglia.
Continueremo a monitorare la situazione, auspicando di non
rimanere i soli a farlo.....”
Marzia Malaigia