“ELENA LEONARDI: LA SPESA PER IL MANTENIMENTO
IN COMUNITA’ POTREBBE ESSERE DIROTTATA A SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE”
Comunicato integrale
Nella seduta del Consiglio Regionale di oggi è
stata discussa l’interrogazione del capogruppo di Fratelli d’Italia Elena
Leonardi sulla situazione degli affidi dei minori temporaneamente allontanati
dalla famiglia di origine nella nostra regione.
“La risposta dell’assessore alle mie domande” –
esordisce Leonardi – “è stata evasiva e in alcuni casi invece ha confermato i
dubbi che avevo evidenziato con l’atto da me protocollato”.
Nell’interrogazione difatti Leonardi chiedeva
di conoscere che cosa aveva prodotto il cosiddetto “Tavolo dei minori fuori
della famiglia di origine”, un gruppo di lavoro avanzata dal Coordinamento
Regionale delle Comunità di Accoglienza per minori che vede tra l’altro, come
componenti, il Garante della Regione Marche, il Presidente del Tribunale per i
Minorenni, l’Asur e il Direttore dell’Agenzia Sanitaria. La risposta è stata
disarmante: il “Tavolo” non ha ancora prodotto nulla ma “sta giungendo alla
produzione di un atto definitivo che poi sarà presentato agli organi
decisionali”.
La vicenda di Bibbiano – prosegue la
rappresentante del partito di Giorgia Meloni - insegna che occorre stare in
continua allerta onde evitare lacune e criticità ed eccessive “discrezionalità”
oltre che “conflitti di interessi” in capo ad operatori del settore.
Leonardi sottolinea come i costi per gli affidi
familiari o per la destinazione nelle
comunità siano pari, annualmente anche a oltre 5 milioni e mezza all’anno, cifra che sembra aumentare
pur rimanendo all’incirca stabile il numero dei minori in affido.
Sono comunque numeri elevati che denotano
evidenti situazioni di marginalità o di forte disagio familiare che, per i
minori, si traducono sempre in situazioni ulteriormente drammatiche considerate
l’allontanamento dalla famiglia di origine quando i problemi sono di tipo
economico.
Altra questione rimasta senza risposta –
afferma con forza la Leonardi - è quella legata agli organi di controllo delle
strutture destinate ai minori in affido: non si sa se sono monitorate e che
cosa risulta da eventuali controlli.
L’obiettivo primario deve essere sempre –
prosegue Leonardi – il benessere psicofisico dei bambini e degli adolescenti;
non si vuole criminalizzare nessuno ma ottenere le dovute attenzioni nei
confronti dei più di 1500 minori fuori dalle loro case e dalle loro famiglie.
Modalità organizzative e gestionali, come ammette lo stesso assessore, siamo
ormai a fine anno, ancora non sono scaturite dal Tavolo di confronto che la
Leonardi ha sollecitato da diversi mesi. Un altro anno perso senza che le
criticità e le complessità della situazione degli affidi sia realmente
scaturita nonostante diversi atti regionali che chiedano chiarezza che,
evidentemente, non si vuole fornire.