“Essere di destra è facile perché essere di destra
vuol dire andare incontro a quelle che sono le spinte istintive che tutti hanno
e che vengono invece moderate e indirizzate meglio dal ragionamento, dalla
conoscenza degli argomenti, da un senso nobile di altruismo. Essere di sinistra
è più difficile. Quello di sinistra gioca su un terreno in cui la conoscenza
degli argomenti è fondamentale. Quello di destra dice “a me gli immigrati mi
fanno schifo”. Fine.”.
Le parole di Corrado Augias sono ingiustificabili,
violente, classiste e vergognosamente offensive nei confronti di milioni di
persone, uomini e donne, che hanno semplicemente un’idea diversa dalla sua e
non per questo sono stupidi, ineducati, ignoranti. Augias ha interpretato,
anche con un’insospettabile ingenuità, quello che è il succo della saccenteria e
della spocchia della sinistra, la presunzione di superiorità, costantemente
smentita nei fatti dalle varie sardine e simili. È una violenza verbale
inaccettabile, soprattutto perché proviene da un uomo considerato
intellettualmente e culturalmente elevato, uno dei migliori a sinistra e,
proprio in quanto tale, con questo atto di puro odio per l’antagonista,
stigmatizza l’atteggiamento generale di una buona parte di Italiani.
A destra esiste un pensiero, un ragionamento, esistono
argomenti e posizioni ponderate esattamente come esistono a sinistra. È stupido
pensare il contrario, dirlo, assumerlo come un dato di fatto. Ed esistono anche
individui come quello descritto da Augias, gente poco attrezzata culturalmente
e intellettualmente. Gente che risiede sia nella destra che nella sinistra.
Ed ecco dove la destra dovrebbe crescere e
migliorarsi: nella stigmatizzazione e nel rifiuto di certi atteggiamenti. Purtroppo
a destra va registrata una certa ambiguità quando si tratta di prendere
posizione circa atteggiamenti violenti, fuori misura, o quando si parla di
fascismo, che poi è la zavorra che ancora ne appesantisce il passo e sminuisce il
pensiero. Si affranchi, la destra, dagli
atteggiamenti bulleschi e dalle coreografie neofasciste, se ne liberi con
nettezza, rifiuti braccia alzate e passi dell’oca, allontani da sé chi predica
violenza e posizioni inaccettabili umanamente. Solo in questo modo si potrà
impedire la perpetuazione di questo atteggiamento di sinistra, la convinzione
di una superiorità che non esiste e che va smontata con i fatti.
Luca Craia