Finalmente un
effetto benefico per la collettività derivante dalla costruzione del nuovo
ospedale di Fermo, costruzione che non c’è anche se dovrebbe essere finita da
oltre un anno: rimettono a posto un po’ di strade. In effetti, le strade del
Fermano sono messe peggio che malissimo e hanno un bisogno estremo di manutenzione
prima ancora che di essere adeguate al ventunesimo secolo e, se finora non si è
reputato prioritario intervenire su questo fronte, con le elezioni regionali
(ma anche fermane) alle porte si è pensato bene di investire 11 milioni sulla
rete viaria, il tutto concatenato con il nuovo ospedale. Che non c’è.
Poco importa se,
con quei soldi, faranno la rotatoria di innesto tra la strada delle Paludi e la
Statale 16, tanto per dire la logica, l’importante è che, alla fine, le cose si
facciano. Poco importa anche che tanti lavori si potevano fare prima e risparmiando
soldi della collettività. L’importante è, dicevamo, che le cose si facciano.
Peccato che, in questi 11 milioni, non figura alcuna rotatoria lungo la
mezzina, o che non si parli della viabilità secondaria che è allo sfascio.
Comunque, se l’ospedale serve a rimettere a posto un po’ di strade, non tutte,
per carità, bene venga l’ospedale anche se arriverà leggermente in ritardo,
anche se nascerà in un luogo non ideale, anche se, per raggiungere le strade
rimesse a posto, toccherà passare per mulattiere pericolose e scomode. Sempre
che, poi, le strade non facciano la fine dell’ospedale e le vediamo terminate
davvero tra cinque o sei anni. Intanto votiamo.
Luca
Craia