Cosa sono le
sardine? A parte i pesci, che vivono in branco e si comportano come una sorta di
pecore marine, ce lo siamo chiesti un po’ tutti. Sì, abbiamo visto le foto
delle piazze stipate di gente, ma non abbiamo capito cosa vogliono, che si
propongono di fare. Ebbene, oggi è uscito il “Manifesto delle Sardine” che,
finalmente, ci spiega cosa hanno in mente le persone che hanno riempito piazza
Maggiore a Bologna e altri slarghi in giro per l’Italia. Ve lo pubblico
integralmente qui sotto ma, prima, faccio due considerazioni contate: non c’è una
proposta, in questo testo, non c’è un’idea di come affrontare il presente e il
futuro. C’è solo tanto odio contro coloro che non la pensano nella loro stessa
maniera, contro la gente definita genericamente “populista”. Ci sono toni
minacciosi. “Siete gli unici a dover avere paura” recita il documento. Paura di
cosa? Violenza? Perché le persone intelligenti non hanno paura di confrontarsi
con chi la pensa diversamente, quindi perché i cosiddetti populisti dovrebbero
aver paura, e di cosa? Il manifesto delle sardine dimostra in maniera lampante
il vuoto pneumatico nelle idee di chi si autodefinisce progressista, ma
non propone alcun progresso, per il semplice fatto che non propone nulla. Eccovi
il testo. Buona lettura.
Luca Craia
«Benvenuti in mare aperto.
Cari populisti, lo avete
capito. La festa è finita.
Per troppo tempo avete tirato
la corda dei nostri sentimenti. L’avete tesa troppo, e si è spezzata. Per anni
avete rovesciato bugie e odio su noi e i nostri concittadini: avete unito
verità e menzogne, rappresentando il loro mondo nel modo che più vi faceva
comodo. Avete approfittato della nostra buona fede, delle nostre paure e
difficoltà per rapire la nostra attenzione. Avete scelto di affogare i vostri
contenuti politici sotto un oceano di comunicazione vuota. Di quei contenuti
non è rimasto più nulla.
Per troppo tempo vi abbiamo
lasciato fare.
Per troppo tempo avete ridicolizzato
argomenti serissimi per proteggervi buttando tutto in caciara.
Per troppo tempo avete spinto
i vostri più fedeli seguaci a insultare e distruggere la vita delle persone
sulla rete.
Per troppo tempo vi abbiamo
lasciato campo libero, perché eravamo stupiti, storditi, inorriditi da quanto
in basso poteste arrivare.
Adesso ci avete risvegliato. E
siete gli unici a dover avere paura. Siamo scesi in una piazza, ci siamo
guardati negli occhi, ci siamo contati. È stata energia pura. Lo sapete cosa
abbiamo capito? Che basta guardarsi attorno per scoprire che siamo tanti, e
molto più forti di voi.
Siamo un popolo di persone
normali, di tutte le età: amiamo le nostre case e le nostre famiglie, cerchiamo
di impegnarci nel nostro lavoro, nel volontariato, nello sport, nel tempo
libero. Mettiamo passione nell’aiutare gli altri, quando e come possiamo.
Amiamo le cose divertenti, la bellezza, la non violenza (verbale e fisica), la
creatività, l’ascolto.
Crediamo ancora nella politica
e nei politici con la P maiuscola. In quelli che pur sbagliando ci provano, che
pensano al proprio interesse personale solo dopo aver pensato a quello di tutti
gli altri. Sono rimasti in pochi, ma ci sono. E torneremo a dargli coraggio,
dicendogli grazie.
Non c’è niente da cui ci
dovete liberare, siamo noi che dobbiamo liberarci della vostra onnipresenza
opprimente, a partire dalla rete. E lo stiamo già facendo. Perché grazie ai
nostri padri e nonni avete il diritto di parola, ma non avete il diritto di
avere qualcuno che vi stia ad ascoltare.
Siamo già centinaia di
migliaia, e siamo pronti a dirvi basta. Lo faremo nelle nostre case, nelle
nostre piazze, e sui social network. Condivideremo questo messaggio fino a
farvi venire il mal di mare. Perché siamo le persone che si sacrificheranno per
convincere i nostri vicini, i parenti, gli amici, i conoscenti che per troppo
tempo gli avete mentito. E state certi che li convinceremo.
Vi siete spinti troppo lontani
dalle vostre acque torbide e dal vostro porto sicuro. Noi siamo sardine libere,
e adesso ci troverete ovunque. Benvenuti in mare aperto.
È chiaro che il pensiero dà
fastidio, anche se chi pensa è muto come un pesce. Anzi, è un pesce. E come
pesce è difficile da bloccare, perché lo protegge il mare. Com’è profondo il
mare.
Firmato: 6000 sardine»