Provo a spiegare
il MES immaginando di avere davanti la mia compianta nonna, che aveva la terza elementare,
tenendo conto che la cosa è talmente assurda da risultare incomprensibile a meno
che non ci si dimentichi della logica. Il Meccanismo Europeo di Stabilità,
meglio noto come “fondo salvastati”, è un sistema tramite il quale gli Stati
membri dell’Unione Europea si tutelano in caso di gravi problemi economici. Aderendo
al MES, quindi, uno stato si dovrebbe mettere al riparo dai rischi che i
mercati possano innescare nell’economia nazionale. Il MES è una specie di
circolo privato, per aderire al quale uno Stato deve pagare una quota. Per
pagare questa quota, lo Stato in questione, ovviamente, contrae del debito
pubblico, ossia si fa prestare soldi. In caso di crisi, lo Stato può richiedere
aiuto al MES che gli presta i soldi necessari per uscirne. Tutto chiaro? No?
Non capite perché uno debba indebitarsi per farsi aiutare indebitandosi un’altra
volta? Neanche io.
Ma non è tutto
qui. Quando si chiede aiuto al MES, questo aiuto viene concesso in maniera differente
se si è inquadrati come stati “virtuosi” o non virtuosi. I primi ottengono l’aiuto
sostanzialmente incondizionato, i secondi, invece, dovrebbero sottostare a
condizioni precise e pressanti, tipo quelle che ha dovuto subire la Grecia nel
2015. Paura, eh?
Sì, perché il MES,
a quel punto, imporrebbe queste condizioni limitando fortissimamente la
sovranità economica dello Stato che richiede aiuto, con conseguenze
catastrofiche per la popolazione. Sì perché, a quel punto, non sarà più il tu
Stato a stabilire le condizioni, per esempio, dei tuoi crediti verso lo Stato
stesso, quelli con cui lo Stato si è indebitato per entrare nel MES, per dire,
ma sarà il MES stesso a dettarle, così come detterà in sostanza le modalità per
uscire dalla situazione di crisi per la quale si è richiesto aiuto. E, visti i
pregressi, è facile immaginare che siano lacrime e sangue, ma quelle vere, per
i cittadini.
Il punto politico,
per il quale si stanno picchiando in parlamento, è questo: si può evitare di
entrare nel MES? Secondo il Governo giallorosso, praticamente no. In realtà l’atteggiamento
non è di ammettere che non ci si possa esimere, bensì quello più noto e consolidato
di negare tutto, anche l’evidenza. Gridano alla fake news ogni tre per due,
accusano chi si pone il problema di disfattismo, fanno la faccia piagnucolosa e
si lamentano perché gli altri li odiano. Ma, in sostanza, la loro idea è che aderire
al MES non sia evitabile, almeno se si vuol restare in Europa. E lo ro vogliono
restare i Europa perché è l’Europa che gli consente di stare al Governo.
Chiaro, no?
Evitare il MES,
invece, è possibile. Ma va fatto con coraggio e decisione, e va fatto proprio
all’interno delle istituzioni europee, imponendosi, cercando alleanze con altri
Stati che sarebbero vittima di queste perversioni. Non vuol dire essere
antieuropeisti, vuol dire essere patrioti, fare l’interesse del proprio popolo.
E questo interesse, in un’ottica diversa da quella dettata dal nuovo
capitalismo della plutocrazia, coincide anche con quello dell’Europa stessa,
dove l’Europa non sia questa macchina al servizio dei grandi poteri mondiali,
quei poteri che vivono eliminando le classi medie e riducendo le popolazioni
alla miseria, ma sia quella comunità di Stati sovrani che abbiano come unico
obiettivo il benessere del Popolo. Secondo me nonna mi avrebbe capito.
Luca
Craia