Oggi,
all'Auditorium RAI di Palermo, e ripeto, Palermo, si è tenuto un concerto di un
pianista marchigiano, tal Matteo Giorgetti. Io Matteo lo conosco quasi dalla
nascita, figlio di amici miei carissimi, gente che si è fatta il mazzo per il
mio paese, Montegranaro. Per dire, la mamma di Matteo è Anita Mancini, e non
serve che io spieghi ai miei concittadini chi sia Anita. Ma Matteo ha un valore
che prescinde dalla sua famiglia, anche se, si sa, le cerque non fa li
melaranci, come si dice da noi.
Matteo
Giorgetti ha un talento formidabile per la musica, ce lo ha sempre avuto, fin
da bambino. E, oggi che ha 22 anni, comincia a raccoglierne i frutti. Frutti
del talento, ma anche di un grande impegno, di tanto lavoro, di ore sacrificate
per crescere piuttosto che a cazzeggiare. Matteo, ripeto, lo conosco da
piccolo, è sempre stato talentuoso e quadrato nelle scelte, nell'impegno e nel
sacrificio. Vederlo decollare mi commuove e mi rende fiero. Matteo è un altro
Montegranarese che porta in alto le sue radici e so che le porterà molto in
alto perché lo conosco e conosco quanto vale. E vale tanto.
Grazie Matteo,
da Montegranarese. Grazie per il tuo impegno per promuovere la cultura. Ma
grazie soprattutto per il tuo esempio, di sacrificio senza rinunciare alla tua
infanzia, alla tua adolescenza, al suonare rock senza rinunciare a Schuman. Che
poi, la differenza è poca. Vola alto. Per te, prima di tutto. Poi, anche per la
tua comunità.
Luca Craia