MI SONO FATTA CARICO DI MOLTE ISTANZE TERRITORIALI ATTRAVERSO UNA SERIE DI EMENDAMENTI IN COMMISSIONE, MA ORA LA BATTAGLIA SI SPOSTA IN AULA
Comunicato integrale
Si preannuncia aspra e senza sconti la
battaglia in Consiglio Regionale sul Piano Sanitario licenziato ieri in Commissione
Sanità, dopo lunghi mesi di audizioni e una valanga di
emendamenti.
Quello approvato ieri - dichiara Elena
Leonardi capogruppo di Fratelli d'Italia - è un documento che fotografa una
realtà lontana dai veri problemi della sanità marchigiana, la cui bocciatura è
già scritta nel giudizio dei marchigiani che si sono visti smantellare, in
questi anni di gestione del Pd, servizi e reparti in tutto il territorio
marchigiano.
I veri problemi non hanno trovato soluzione
nel Piano Sanitario, il fatto che nasca a fine legislatura è già una
forzatura se non una vera e propria sconfitta per la Giunta che ha dimostrato
l'incapacità di pianificare in modo trasparente su un tema così importante come
garantire il diritto alla salute a tutti i marchigiani.
In questi anni infatti la pianificazione
sanitaria l'ha fatta la Giunta regionale attraverso singole delibere o con le
determine dirigenziali, esautorando di fatto il potere dell'assemblea
legislativa e la stessa Commissione Sanità, avviando il modello deli Ospedali
unici e quella che appare a tutti gli effetti una spinta verso la sanità privata
piuttosto che un investimento per garantire quella pubblica.
Scontato sarà il mio voto contrario in Aula -
dichiara Leonardi che è anche vicepresidente della Commissione Sanità - perchè
dopo il lungo lavoro tecnico della Commissione ora la parola passa alla
politica e sarà una bocciatura piena se il Presidente e assessore alla sanità
non saprà cogliere questa opportunità per un vero cambio di passo nella
gestione della sanità introducendo
le modifiche che sciolgano i nodi cruciali e tuttora irrisolti.
Bisogna
recuperare risorse per il personale - incalza Leonardi - e garantire l'accesso
alle cure su tutto il territorio marchigiano ma soprattutto il Presidente deve
prendere un impegno concreto a rivedere la logica degli ospedali unici che
rischiano di lasciare in forte difficoltà moltissime comunità ed ampie aree
della nostra regione.
Una
sfida vera e propria quella lanciata dalla capogruppo di Fratelli d'Italia che
spiega: "Non è un mistero che il Piano non mi soddisfi ma invece di
fare solo muro contro muro riducendo tutto alla sola contrapposizione partitica
ho pensato che un tema così importante non potesse chiudersi col solo voto in
commissione, il senso di responsabilità e la forte attesa che c'è nei nostri
territori, fra la gente ma anche fra il personale sanitario, impongono di
tentare ogni strada, fino all'ultima occasione utile, fino al voto in
Aula.
Per
questo ho ritenuto che un'astensione in un organismo tecnico come la
Commissione offrisse l'ultima opportunità a chi governa le Marche di segnare un
vero cambio di passo e mi auguro si abbia il coraggio di prenderla realmente in
considerazione a fronte delle tante richieste pervenute.
Il percorso di quasi un anno in Commissione ci
ha portato infatti ad audire tantissimi soggetti che a vari livelli si
interfacciano con la nostra sanità dal personale medico, tecnico ed
infermieristico, alle associazioni fino ai rappresentati dei territori che ci
hanno esposto i problemi che quotidianamente affrontano ma anche le loro
proposte per rendere la sanità marchigiana più rispondente ai bisogni dei
cittadini.
Mi sono fatta carico di queste istanze
attraverso la presentazione di molti emendamenti riuscendo su alcune questioni
territoriali a migliorare il testo uscito dalla Giunta, come ad esempio sul
tema delle aree interne, che in questi anni hanno subito una progressiva
perdita di servizi, e della salvaguardia dei piccoli ospedali con il
riconoscimento come presidi ospedalieri con Pronto Soccorso H24 e servizi
basilari collegari per gli Ospedali di Pergola e Amandola e il riconoscimento
concreto di presidi in aree disagiate di Cingoli, Cagli e Sassocorvaro, o
quelli volti alla tutela della salute dell'infanzia con una diagnostica
dedicata e guardie mediche pediatriche.
La battaglia per la tutela della sanità marchigiana
non si ferma, anzi - conclude Leonardi che rilancia la sfida in Aula - se non
si daranno risposte concrete alle vere e proprie emergenze delle Marche allora
sono certa che saranno i territori con noi a diventare forte opposizione e
protesta.