Comunicato
integrale
Sempre più
convinto di essere nel giusto e se qualcuno arriva a minacciare azioni legali,
forse sono stati toccati dei nervi
scoperti.
E’ l’ultimo
affondo del capogruppo della Lega nord, Sandro Zaffiri, alla querelle che si è
innescata con l’amministratore delegato di Aerdorica, Carmine Bassetti.
Il punto non
è se il Piano industriale di rilancio esiste o non esiste – afferma Zaffiri –
ma se siamo di fronte ad una strategia di rilancio credibile e realizzabile
oppure al cospetto di tante parole vuote che costituiscono un libro dei sogni.
Ad oggi, la sensazione è che sia più veritiera la seconda ipotesi, solo a
considerare i rinvii sull’attivazione delle tratte domestiche e il tramonto
sulle affascinanti mete cinesi.
Altro
capitolo è quello relativo ai dipendenti.
L’ad
sostiene che in questa fase (fase?) i dipendenti avrebbero dovuto starsene
buoni e calmi, per non turbare i programmi dell’UE e della nuova proprietà.
Qui Bassetti
entra in un vero e proprio campo minato, perché ciò che i dipendenti che hanno
fatto ricorso chiedono è niente di più che il riconoscimento di una parte
dovuta del loro stipendio. Se si dovesse dare credito alla tesi del “fare un
passo in dietro per piacere della politica e della proprietà” significherebbe
la fine di secoli di conquiste dei diritti da parte dei lavoratori.
Sandro
Zaffiri
Ancona, 18
novembre 2019