Le
mascherine chirurgiche dovrebbero essere a carico del Servizio Sanitario
Nazionale, non le dovremmo pagare. Non serve calmierare il prezzo, non serve
stabilire da una scrivania, senza sapere niente di come funziona il commercio, dei
costi, dei ricavi che è necessario realizzare per andare avanti, quanto deve
ricaricare un negoziante sulla merce che acquista per vendere. Serve capire
che, se un bene è ritenuto indispensabile tanto da doverne calmierare il
prezzo, quel bene dovrebbe essere gratuito.
La
mascherina non è indispensabile solo per l’utilizzatore, è indispensabile per
la società. Indossare tutti la mascherina è uno strumento per evitare il
diffondersi dell’epidemia, ed è dovere di ognuno di noi farlo. Ma la mascherina
ha un costo, e non è irrilevante. Una mascherina chirurgica, anche al prezzo calmierato
stabilito così, come coglio coglio dal Presidente del Consiglio, costa 0.61
Euro. Una persona che vive, e che quindi esce di casa tutti i giorni, ha
bisogno almeno di una mascherina al giorno. In un mese, quella persona
spenderebbe 18 Euro in mascherine. E non le spenderebbe solo per se stesso ma
anche per il suo vicino, anche per il collega, anche per persone che non
conosce, anche per lo stesso Presidente del Consiglio.
Non
tutti hanno possibilità economiche, in Italia. Anzi, con l’epidemia, stanno
crescendo i poveri. Il Presidente del Consiglio dovrebbe ben sapere che c’è
gente che non prende lo stipendio da mesi, e che la sua cassa integrazione
ancora non si è vista. Ma quella gente deve comprarsi le mascherine. E le deve
pagare. Questo, in un Paese civile, non è giusto. Ma, del resto, un Paese che
in tre mesi non è ancora riuscito a pagare la cassa integrazione, si fa fatica
a chiamarlo civile.
Luca
Craia