Lo avevamo dato
per spacciato, politicamente, il Presidente uscente della Regione Marche, Luca
Ceriscioli. Del resto, col terremoto ha fatto un disastro che peggio non si
può, con la sanità più o meno stiamo lì e anche per il resto non si può certo
dire che il suo quinquennio di governo sia stato brillante. Lo avevano dato per spacciato anche i suoi,
che si erano affrettati a fargli le scarpe e pure i calzini sostituendolo con
il rampante Mangialardi come candidato alle prossime elezioni, e lo stesso
Ceriscioli si era messo in un angolo da solo, probabilmente conscio di quanto
sopra.
Poi è arrivata l’emergenza,
la regina delle emergenze, e abbiamo visto Bruce Banner trasformarsi nell’Incredibile
Hulk, anzi, Lhuk. Ceriscioli, dopo un iniziale tentennamento di fronte alla
prepotenza del Premier Conte, quando gli fece riaprire le scuole di imperio con
un’imbarazzante quanto irrispettosa telefonata in diretta, a Ceriscioli sono
cresciuti i muscoli, è diventato verde e ha cominciato a fare di testa sua,
fregandosene del Governo e, soprattutto, del partito. Anche oggi, con la fase 2
che non si sa bene che roba sia esattamente, Ceriscioli sembra avere le idee più
chiare del Governo centrale e ne anticipa mosse e decisioni. Anche di fronte
all’incredibile scivolone del Comitato Etico sulla sperimentazione del plasma,
Ceriscioli recupera, si smarca e dice “qua si fa come dico io”.
Dispiace, perché questi
muscoloni li poteva tirare fuori prima e sostenere i suoi conterranei
terremotati, cosa che non ha fatto. Ma, intanto, stiamo assistendo a una
trasformazione che ha del portentoso e che creerà parecchi grattacapi al
partito di Ceriscioli e ai suoi avversari. Sì, perché il Presidente uscente, a
questo punto, da outsider diventa testa di serie. Però le scelte sono state
fatte, vaglielo un po’ a dire, a Mangialardi, che ci abbiamo ripensato. Per cui
si mette male per il PD.
E si mette male
anche per la destra, che due mesi fa pensava di vincere a mani basse e ora deve
fare i conti con una popolarità di Ceriscioli che non era minimamente
immaginabile nemmeno dallo stesso. La gente ha la memoria corta, i guai del
terremoto, ormai, se li ricordano soltanto i terremotati. Sì e no. La memoria
breve ci presenta un Ceriscioli eroe senza macchia e quasi senza paura. Non è
impensabile una terza lista che, in questo caso, non credo proprio sia soltanto
di disturbo. Anzi.
Luca
Craia