martedì 12 maggio 2020

Il ritorno di Ceriscioli. Dove lo metto, alle elezioni? Si profila una terza lista?


Lo avevamo dato per spacciato, politicamente, il Presidente uscente della Regione Marche, Luca Ceriscioli. Del resto, col terremoto ha fatto un disastro che peggio non si può, con la sanità più o meno stiamo lì e anche per il resto non si può certo dire che il suo quinquennio di governo sia stato brillante.  Lo avevano dato per spacciato anche i suoi, che si erano affrettati a fargli le scarpe e pure i calzini sostituendolo con il rampante Mangialardi come candidato alle prossime elezioni, e lo stesso Ceriscioli si era messo in un angolo da solo, probabilmente conscio di quanto sopra.
Poi è arrivata l’emergenza, la regina delle emergenze, e abbiamo visto Bruce Banner trasformarsi nell’Incredibile Hulk, anzi, Lhuk. Ceriscioli, dopo un iniziale tentennamento di fronte alla prepotenza del Premier Conte, quando gli fece riaprire le scuole di imperio con un’imbarazzante quanto irrispettosa telefonata in diretta, a Ceriscioli sono cresciuti i muscoli, è diventato verde e ha cominciato a fare di testa sua, fregandosene del Governo e, soprattutto, del partito. Anche oggi, con la fase 2 che non si sa bene che roba sia esattamente, Ceriscioli sembra avere le idee più chiare del Governo centrale e ne anticipa mosse e decisioni. Anche di fronte all’incredibile scivolone del Comitato Etico sulla sperimentazione del plasma, Ceriscioli recupera, si smarca e dice “qua si fa come dico io”.
Dispiace, perché questi muscoloni li poteva tirare fuori prima e sostenere i suoi conterranei terremotati, cosa che non ha fatto. Ma, intanto, stiamo assistendo a una trasformazione che ha del portentoso e che creerà parecchi grattacapi al partito di Ceriscioli e ai suoi avversari. Sì, perché il Presidente uscente, a questo punto, da outsider diventa testa di serie. Però le scelte sono state fatte, vaglielo un po’ a dire, a Mangialardi, che ci abbiamo ripensato. Per cui si mette male per il PD.
E si mette male anche per la destra, che due mesi fa pensava di vincere a mani basse e ora deve fare i conti con una popolarità di Ceriscioli che non era minimamente immaginabile nemmeno dallo stesso. La gente ha la memoria corta, i guai del terremoto, ormai, se li ricordano soltanto i terremotati. Sì e no. La memoria breve ci presenta un Ceriscioli eroe senza macchia e quasi senza paura. Non è impensabile una terza lista che, in questo caso, non credo proprio sia soltanto di disturbo. Anzi.


Luca Craia