Mancava solo una
polizza a copertura di eventuali danni (fonte Corriere Adriatico di oggi),
oltre ad alcuni correttivi al protocollo (fonte ANSA), per poter partire con la
sperimentazione, un pezzo di carta e qualche precisazione che si potevano
integrare successivamente, senza perdere tempo, se solo lo si fosse voluto.
Invece hanno preferito fermare tutto per giorni, e non è una cosa da poco, perché
stare fermi tre giorni significa perdere sei giorni, per una cura che, stando
ai primi risultati, pare sia efficace su una percentuale notevole di malati,
riducendo di bel 9 punti percentuali l’incidenza della mortalità da covid.
Ceriscioli,
dal canto suo, è più preoccupato a rintuzzare gli attacchi politici della Lega
che per il resto, oltretutto non avendo responsabilità dirette nella cosa,
visto che lo stop è stato causato dalla richiesta di integrazioni al protocollo
da parte del Comitato Etico. Ma la politica è fatta così: gli interessi dei
cittadini sono secondari alle querelle, alle polemiche, alle carte bollate e
alle polizze di responsabilità civile.
Comunque
si riparte: si sperimenterà a Pesaro, Ancona e Fermo e si spera di avere
risultati concreti quanto prima. La cura al virus è essenziale quanto il
vaccino e potrebbe arrivare prima di quest’ultimo. Speriamo bene.
Luca
Craia