Oggi è stato l’ultimo giorno di scuola per gli studenti italiani. L’ultimo
giorno di scuola, nei miei ricordi, è sempre stato un giorno speciale, un
giorno di grande felicità per l’inizio delle agognate vacanze misto a quella
tristezza malinconica dovuta al distacco con i propri compagni coi quali si sono
condivisi nove mesi di fatiche, sacrifici, paure ma anche divertimento e
fratellanza. E quando l’ultimo giorno di scuola è anche l’ultimo della tua
carriera scolastica, i sentimenti sono così forti e contrastanti da rimanere
indelebili nella memoria per tutta la vita.
Personalmente, ricordo l’ultimo periodo del liceo, prima della maturità,
come uno dei momenti più intensi della mia vita, vissuto con una fame di vita
indicibile, tessuto dei fili di amicizie incancellabili e incancellate. Il mio
ultimo trimestre di scuola è stato segnante, e ha prodotto dei rapporti umani talmente
forti e intensi che tutt’ora, a distanza di decenni, perdurano nell’affetto e
nell’amicizia.
Per questo mi rattrista pensare a questo periodo vissuto dai maturandi di
oggi: sono stati provati di un momento emozionalmente irripetibile, a partire
dal rito dei cento giorni fino a questo ultimo giorno di scuola, ultimo
davvero. Il contatto virtuale non può sostituirsi alla vita reale, ai momenti
di gioia e di disperazione, alla fatica dello studio condivisa con gli altri,
al rapporto con i propri insegnanti che, improvvisamente, matura e diventa qualcos’altro,
adulto, quasi paritario, assumendo la connotazione precisa di quello che è
sempre stato, ossia uno cambio di conoscenza e di umanità.
I nostri ragazzi hanno vissuto tutto questo filtrato da un monitor, da un
microfono, da una telecamera. Non avranno, nei ricordi, il potere evocativo dei
profumi della primavera che si mescolano ai feromoni, all’odore della paura e
della preoccupazione e ai sentimenti che prova il maturando nell’ultimo scorcio
della sua carriera scolastica. Non avranno le immagini solari, i rumori, le voci,
gli sguardi da ricordare. Avranno solo ricordi piatti come le immagini su uno
schermo.
Ma saranno comunque ricordi preziosi, molto diversi da quelli di chiunque
altro, ma pur sempre scolpiti nella memoria. E soprattutto avranno vissuto un
momento di storia, speriamo irripetibile, che rimarrà per sempre. Ora dovranno
affrontare un esame anch’esso strano, surreale come tutto il resto di questo
ultimo anno. Voglio solo fare loro un grande in bocca al lupo e dire forza, che
da qui si riparte verso una nuova vita. Che sia piena di soddisfazioni. Avrete tante
altre belle cose da ricordare.
Luca Craia