Ci ha pensato il Premierconte, prendendo finalmente in mano la questione
di persona personalmente, come del resto fa dallo scorso febbraio
infischiandosene di Costituzione, Parlamento, principi democratici. Dopo una
nottata passata, immaginiamo, a tirarsi i piatti con Renzi e con i democristiani
andati a male del PD, ha partorito la soluzione: nazionalizziamo Atlanta, come
nei migliori regimi bolscevichi o fascisti che dir si voglia.
È bello, perché stabiliamo una volta per tutte la morte dello Stato di
Diritto con la condanna, non da parte della Magistratura ma del Governo, della
famiglia Benetton, ritenuta colpevole senza alcun processo. Intendiamoci, i
Benetton non stanno simpatici manco a me, ma in uno Stato di Diritto, per
stabilire che il crollo del Ponte Morandi è colpa loro, ci vorrebbe un
processo. Qui, invece, ci pensa direttamente in Governo, con buona pace della
distinzione tra poteri dello Stato.
E quindi lo Stato si prende Atlantia. La deve pur pagare, per cui, alla
fine, a Benetton credo stia bene comunque. Puzza di regalo camuffato da
punizione, altrimenti Renzi e i democristiani andati a male ancora starebbero
tirando piatti, magari sporchi di sardine. Ma, a parte questo, che di regali ai
potenti, in Italia, ne abbiamo fatti tanti, la domanda sorge spontanea: una
volta che lo Stato dovrà fare le manutenzioni, siamo sicuri che faccia meglio
di Atlantia? No, perché sulle strade che non sono autostrade, non mi pare che
la situazione sia tanto migliore. Anzi. Quindi, che soluzione è?
Luca Craia