mercoledì 15 luglio 2020

Atlantia nazionalizzata. Regalo punitivo ai Benetton. E adesso lo Stato farà la manutenzione. Brrr…


Ci ha pensato il Premierconte, prendendo finalmente in mano la questione di persona personalmente, come del resto fa dallo scorso febbraio infischiandosene di Costituzione, Parlamento, principi democratici. Dopo una nottata passata, immaginiamo, a tirarsi i piatti con Renzi e con i democristiani andati a male del PD, ha partorito la soluzione: nazionalizziamo Atlanta, come nei migliori regimi bolscevichi o fascisti che dir si voglia.
È bello, perché stabiliamo una volta per tutte la morte dello Stato di Diritto con la condanna, non da parte della Magistratura ma del Governo, della famiglia Benetton, ritenuta colpevole senza alcun processo. Intendiamoci, i Benetton non stanno simpatici manco a me, ma in uno Stato di Diritto, per stabilire che il crollo del Ponte Morandi è colpa loro, ci vorrebbe un processo. Qui, invece, ci pensa direttamente in Governo, con buona pace della distinzione tra poteri dello Stato.
E quindi lo Stato si prende Atlantia. La deve pur pagare, per cui, alla fine, a Benetton credo stia bene comunque. Puzza di regalo camuffato da punizione, altrimenti Renzi e i democristiani andati a male ancora starebbero tirando piatti, magari sporchi di sardine. Ma, a parte questo, che di regali ai potenti, in Italia, ne abbiamo fatti tanti, la domanda sorge spontanea: una volta che lo Stato dovrà fare le manutenzioni, siamo sicuri che faccia meglio di Atlantia? No, perché sulle strade che non sono autostrade, non mi pare che la situazione sia tanto migliore. Anzi. Quindi, che soluzione è?

Luca Craia