Leggere che il Comune di Montegranaro sta pensando di acquisire il Palazzo
Lattanzi per realizzarci degli alloggi popolari mi ha fatto quasi cadere dalla
sedia. Avrebbe dell’incredibile, ma se lo dice la Colibazzi sul Carlino,
diventa credibile eccome. Ed è stupefacente che la stessa Amministrazione
Comunale, che ieri diceva, per bocca del Sindaco, che spendere soldi nel centro
storico è un sostanziale spreco, stia ragionando su un investimento comprovatamene
destinato a sconvolgimenti sociali sull’intera comunità cittadina. È pure
follia.
Lo scrivevo stamattina: Montegranaro è destinato
a un crollo demografico, con conseguente grave degrado urbanistico e sociale.
Ma la soluzione non può essere compensare il calo demografico con l’inserimento
di nuovi stranieri. Perché questo accade, con le case popolari: si creano nuovi
ghetti per stranieri, specie quando si parla di palazzoni con decine di
appartamenti. Lo abbiamo visto a Santa Maria, dove l’area sottostante l’ospedale
è degradata e invivibile, lo abbiamo visto in centro storico con l’ospedale
vecchio, dove il recupero di un rudere è diventato un enorme problema sociale
che ha ulteriormente aggravato una situazione già compromessa, tutti ricordiamo
la questione del Palazzo Botticelli-Leombruni. E qui si pensa di creare una
nuova situazione analoga. È davvero follia.
Certo, il palazzo in questione è già un
problema ed è destinato a diventare ancora più complesso, ma questa soluzione
non farebbe altro che creare un problema enormemente più grave, le cui
conseguenze si ripercuoterebbero su tutta la comunità cittadina. Per fare una
battuta amara, se qualche anno fa si parlava di albergo diffuso, ora si vuole
fare l’Hotel House diffuso. Sarebbe la fine di Montegranaro.
Montegranaro ha bisogno di soluzioni
economiche radicali, di una riconversione totale, di un impegno politico
importante e di progetti illuminati. Questa soluzione equivale a togliersi un
problema immediato per crearne uno futuro irrisolvibile.
Luca Craia