Può poco, un Sindaco, di fronte al disastro che si sta
perpetrando per il secondo anno di fila sull’A14. Potrebbero gli assessori
regionali, che pure nulla hanno fatto in un anno, potrebbero i parlamentari
marchigiani, che solo in questi giorni si ridestano improvvisamente
accorgendosi improvvisamente del problema. “La situazione
in A14, nel tratto tra Porto Sant’Elpidio e Pescara, è ormai fuori controllo”
dice il senatore PD Francesco Verducci, ma lo dice adesso, dimenticandosene per
un anno intero e dimenticando che c’è il suo partito al Governo, proprio al
dicastero competente.
Eppure Paolo
Calcinaro ha sempre lottato per evidenziare il problema, ovviamente per quel
che può. L’ultima uscita sull’argomento del Sindaco di Fermo, una delle città
più colpite dalle conseguenze di questa situazione scellerata, è apparsa ieri
sul suo profilo Facebook: “La
vicenda dei sequestri sui viadotti è lo specchio di questa Italia: un concessionario,
un ministero e una procura che vanno dietro alle carte e non all'emergenza. Che
non riescono a porgersi un obbiettivo comune nonostante TUTTI fanno parte, per
contratto o istituzione, del sistema Stato. E una autorizzazione al ripristino della
doppia corsia nelle Marche vede scorrere come se ciò non comportasse disastri
nella vita reale delle persone. C'è il paese reale, dei cittadini e dei
sindaci, e il paese "sulla carta", della burocrazia e di molte
istituzioni: e purtroppo la differenza si dilata sempre più”. Ne traspare
frustrazione e rabbia. E impotenza. Chi può, a parte qualche sussulto,
sostanzialmente dorme.
Luca Craia