È il Corriere Adriatico di oggi a dare la notizia, riferendosi ai dati
pubblicati dall’ISTAT relativamente ai danni economici derivanti dal lockdown: Montegranaro
è la seconda città d’Italia tra le più danneggiate, ed è la prima delle Marche
che, nel complesso, rimane una delle regioni più massacrate con ben 11 comuni
tra i primi 100. Segue Sant’Elpidio a Mare, terzo, a dimostrazione che il
comparto calzaturiero ha subito effetti davvero nefasti.
Secondo le rilevazioni ISTAT, a Montegranaro il 79% degli addetti è
rimasto a casa durante il fermo per la pandemia. Quindi si tratta di 8
lavoratori su 10. Una catastrofe. Quello che la statistica non dice è cosa sia
accaduto con la riapertura per legge delle attività, ossia quante ne abbiano
riaperto e quante siano rimaste chiuse o a lavorare in misura ridotta. Non
abbiamo dati, ma vediamo con i nostri occhi la realtà che non è affatto rosea,
e desta parecchie preoccupazioni per i prossimi mesi in chi tasta il polso
della situazione, come i commercianti e, soprattutto, gli operatori del sociale.
Come ci stiamo preparando ai potenziali problemi economici che potrebbero
arrivare dopo l’estate? Il Governo, lo vediamo bene, inventa favole, aiuti che
non ci sono, bonus inutilizzabili ma non muove un dito, per dire, per risolvere
il problema della cassa integrazione ancora non pagata da marzo scorso,
inventando dati che cozzano con la realtà. Nel locale si pensa ad altro:
iniziative spot, più propaganda che concretezza, nessun progetto per
contrastare la possibilità che, a breve, la nostro economia locale possa avere
un tracollo. Eppure, i segnali ci sono. Ma ci sono anche le elezioni, e pare
conti più quello che altro.
Luca Craia