martedì 21 luglio 2020

Montegranaro. Il basket cartina tornasole dell’economia. Un allarme che non coglie nessuno.


La crisi, improvvisa ma non inaspettata, del basket montegranarese non è un fatto sportivo, quantomeno non solo. Si tratta di un segnale fortissimo, un allarme che suona nella notte e che ci allerta, perché se il nostro basket si arrende e, quando non si arrende, fa passi indietro, è perché non c’è più l’economia che lo ha sostenuto fino a oggi e che l’ha spinto anche oltre il limite di quanto potevamo permetterci come realtà economica. Oggi Montegranaro sta attraversando una crisi epocale, profonda, con radici lontane, che è stata acuita e accelerata oltremisura dal blocco delle attività dovuto alla pandemia e che sta portando il paese verso pericoli estremi, sia economicamente che socialmente.
Eppure noto una noncuranza a dir poco preoccupante da parte delle classe politica locale. In Comune ci si comporta come niente fosse, eppure è evidente che bisogna muoversi subito, anzi, bisognava muoversi già da tempo (e da queste pagine sono anni che lo diciamo), per arginare il più possibile gli effetti nefasti di una crisi così pesante.
Montegranaro, se la tendenza sarà questa, presto avrà un crollo demografico, con un conseguente degrado dilagante a livello urbanistico e sociale. Per capirsi e fare esempi pratici: il degrado attualmente presente nel centro storico, figlio della trascuratezza della politica perpetrata in anni e anni, potrebbe essere lo specchio di quanto accadrà a breve in buona parte della città, se non si prendono immediati e radicali provvedimenti.
È chiaro che il Comune, da solo, può fare poco. Ma può muoversi politicamente, cercare soluzioni, fondi, finanziamenti. E il momento preelettorale è quello migliore, sotto questo aspetto, per strappare aiuti e sostegni a chi si candida alla guida della Regione, che poi è l’ente che smista gran parte dei fondi europei. Bisogna svegliarsi e muoversi subito.

Luca Craia