È stato approvato ieri sera, nel corso dell’ennesimo Consiglio Comunale senza
streaming, il nuovo regolamento comunale sulla celebrazione dei matrimoni
civili. Con questo regolamento si mette ordine sulle procedure da seguire per i
matrimoni che si celebrano in Comune e sul costo del servizio. Ed è qui che
capita una cosa curiosa, che se l’avesse fatta un’amministrazione di destra,
peggio che mai a guida leghista, sarebbe stato uno scandalo di portata
planetaria. Ma siccome a Montegranaro il Sindaco e buona parte della Giunta
sono del PD, la cosa sarebbe potuta passare alla chetichella. Ma ce ne è
accorta la minoranza che lo ha subito rilevato, pur votando a favore.
In sostanza, nel nuovo regolamento, all’allegato B, si stabiliscono le
tariffe che gli sposi devono pagare al Comune per il servizio della
celebrazione del rito. Ebbene, in questo allegato si fa la distinzione tra “nubendi”
italiani e nubendi stranieri. Per la precisione, gli sposi che risiedono nel
Comune pagano una cifra, quelli che non vi risiedono “e/o cittadini stranieri”
pagano di più. Per esempio, la tariffa più bassa, quella relativa al rito
celebrato nella sala del Sindaco nei giorni feriali, il residente in
Montegranaro paga 100 Euro, quello non residente e/o lo straniero ne paga 150.
Non sto qui a disquisire se la cosa
sia giusta o sbagliata, tanto che il Consiglio Comunale l’ha approvata all’unanimità,
non senza qualche imbarazzo da parte dei Consiglieri del PD. Rimane il fatto
che, se l’iniziativa fosse stata di una Giunta di destra, sarebbe capitato il
finimondo. E chissà che non capiti anche in questo caso. Vedremo.
Luca Craia