giovedì 30 luglio 2020

Palazzo Lattanzi. L’opposizione: maggioranza divisa. Ma il nuovo ghetto per extracomunitari non si farà.


Comunicato integrale

“Un chiarimento importante è giunto grazie alla seduta del Consiglio comunale di lunedì sera. A fronte di un periodo preoccupante per le riscossioni, e quindi per gli introiti in arrivo verso le casse comunali (vedi le difficoltà nel pagamento dell’Imu riscontrate da una parte importante delle famiglie montegranaresi) ci è parso davvero in netto contrasto leggere nei giorni scorsi, su qualche testata giornalistica, la ventilata ipotesi secondo la quale il sindaco Ediana Mancini avrebbe voluto acquistare all’asta il noto palazzo Lattanzi, sito nel cuore del quartiere San Liborio e prossimo a finire all’incanto, per tradurlo in alloggi popolari”.
Apre così la rinnovata riflessione politica dei consiglieri di minoranza comunale riconducibili a “Montegranaro tra la Gente”, con le parole espresse dal capogruppo Mauro Lucentini che sintetizza l’analisi anche degli altri componenti, vale a dire l’ex sindaco Gastone Gismondi, Annalina Zincarini, Ermanno Vitali e Lucio Melchiorri.
“Un’operazione che tradotta in termini pratici – ha proseguito Lucentini - vedrebbe l’80% circa delle eventuali assegnazioni realizzarsi a favore di nuclei familiari composti da cittadini extracomunitari. Il sindaco e gli amministratori sanno bene che esiste già a pochi metri dell’edificio in questione una sorta di ghetto, con un palazzo ben noto ai montegranaresi totalmente abitato da extracomunitari che nel recente passato è stato fonte di diversi problemi legati alla sicurezza sociale. Non sono dunque queste, a nostro avviso, le priorità impellenti della città – sottolinea l’esponente della Lega – anche perché abbiamo sempre rimarcato che ci sono già 14 appartamenti di proprietà comunale con l’assegnazione ancora lontana. Gli appartamenti vuoti, pertanto, ci sono. Le spiegazioni a noi giunte da chi di dovere sono state frammentarie e soprattutto prive di concertazione tra amministratori, con gli assessori Aronne Perugini e Roberto Basso, e naturalmente il sindaco Ediana Mancini, vale a dire l’anima amministrativa a traino Pd, a confermarci l’ipotesi già trapelata sui media”.
“Con incredulità abbiamo così constatato che la parte civica della giunta non ne era al corrente, e in automatico prende anche corpo, dati alla mano, la voce ufficiosa del fatto che l’esecutivo montegranarese proceda a due velocità, caratterizzate da anime diverse, per meglio dire contrapposte, con la comunicazione interna oggettivamente scarna o peggio assente. Questo lo stato di salute dell’amministrazione – ha continuato Lucentini -. A fare luce sulla vicenda è giunta anche la voce dell’assessore Giacomo Beverati, che direttamente in assise ha assicurato noi, ma soprattutto i cittadini di Montegranaro, che per la parte della giunta riguardante i membri non riconducibili al Partito Democratico quanto circolato sulle sorti di palazzo Lattanzi non troverebbe concreto riscontro, per come invece preventivato da altri suoi colleghi, salvo poi fare retromarcia velocemente. Grazie dunque al nostro intervento possiamo  informare la città che non ci saranno i presupposti affinché a Montegranaro venga alla luce  un nuovo ghetto che, forti delle recenti vicende nel merito, oltre a veder veicolate risorse pubbliche in azioni lontane dalle concrete priorità dei nostri concittadini andrebbe persino ad enfatizzare problemi che già esistono, e che continuano ad esternare rischi mai completamente risolti”.