Comunicato integrale
“Un chiarimento importante è giunto grazie alla seduta
del Consiglio comunale di lunedì sera. A fronte di un periodo preoccupante per
le riscossioni, e quindi per gli introiti in arrivo verso le casse comunali
(vedi le difficoltà nel pagamento dell’Imu riscontrate da una parte importante
delle famiglie montegranaresi) ci è parso davvero in netto contrasto leggere
nei giorni scorsi, su qualche testata giornalistica, la ventilata ipotesi
secondo la quale il sindaco Ediana Mancini avrebbe voluto acquistare all’asta
il noto palazzo Lattanzi, sito nel cuore del quartiere San Liborio e prossimo a
finire all’incanto, per tradurlo in alloggi popolari”.
Apre così la rinnovata riflessione politica dei consiglieri
di minoranza comunale riconducibili a “Montegranaro tra la Gente”, con le
parole espresse dal capogruppo Mauro Lucentini che sintetizza l’analisi anche
degli altri componenti, vale a dire l’ex sindaco Gastone Gismondi, Annalina
Zincarini, Ermanno Vitali e Lucio Melchiorri.
“Un’operazione che tradotta in termini pratici – ha
proseguito Lucentini - vedrebbe l’80% circa delle eventuali assegnazioni
realizzarsi a favore di nuclei familiari composti da cittadini extracomunitari.
Il sindaco e gli amministratori sanno bene che esiste già a pochi metri
dell’edificio in questione una sorta di ghetto, con un palazzo ben noto ai
montegranaresi totalmente abitato da extracomunitari che nel recente passato è
stato fonte di diversi problemi legati alla sicurezza sociale. Non sono dunque
queste, a nostro avviso, le priorità impellenti della città – sottolinea
l’esponente della Lega – anche perché abbiamo sempre rimarcato che ci sono già
14 appartamenti di proprietà comunale con l’assegnazione ancora lontana. Gli appartamenti
vuoti, pertanto, ci sono. Le spiegazioni a noi giunte da chi di dovere sono
state frammentarie e soprattutto prive di concertazione tra amministratori, con
gli assessori Aronne Perugini e Roberto Basso, e naturalmente il sindaco Ediana
Mancini, vale a dire l’anima amministrativa a traino Pd, a confermarci
l’ipotesi già trapelata sui media”.
“Con incredulità abbiamo così constatato che la parte
civica della giunta non ne era al corrente, e in automatico prende anche corpo,
dati alla mano, la voce ufficiosa del fatto che l’esecutivo montegranarese
proceda a due velocità, caratterizzate da anime diverse, per meglio dire
contrapposte, con la comunicazione interna oggettivamente scarna o peggio
assente. Questo lo stato di salute dell’amministrazione – ha continuato
Lucentini -. A fare luce sulla vicenda è giunta anche la voce dell’assessore
Giacomo Beverati, che direttamente in assise ha assicurato noi, ma soprattutto
i cittadini di Montegranaro, che per la parte della giunta riguardante i membri
non riconducibili al Partito Democratico quanto circolato sulle sorti di
palazzo Lattanzi non troverebbe concreto riscontro, per come invece
preventivato da altri suoi colleghi, salvo poi fare retromarcia velocemente.
Grazie dunque al nostro intervento possiamo
informare la città che non ci saranno i presupposti affinché a
Montegranaro venga alla luce un nuovo
ghetto che, forti delle recenti vicende nel merito, oltre a veder veicolate
risorse pubbliche in azioni lontane dalle concrete priorità dei nostri concittadini
andrebbe persino ad enfatizzare problemi che già esistono, e che continuano ad
esternare rischi mai completamente risolti”.