I criteri di assegnazione degli alloggi popolari sono stabiliti da una
legge regionale. Per quanto si cerchi di modificarli a livello comunale, la
modifica rimane relativa in quanto la disciplina generale resta immutata. Molti
comuni marchigiani hanno cercato negli anni di porre rimedio a una legge
regionale sbagliata, che stabilisce parametri rigidi all’interno dei quali le
assegnazioni avvengono in maniera fortemente sbilanciata a favore degli
stranieri e a discapito degli Italiani meno fortunati. Alcuni parametri possono
essere ritoccati, ma senza una modifica sostanziale, le iniziative a livello
comunale rimangono poco più che palliativi.
Sempre che vi siano. Il problema è molto sentito, tanto che a Montegranaro
abbiamo assistito a diverse iniziative, una delle quali, quella dell’ex
Presidente del Consiglio Comunale, Walter Antonelli, portò in Consiglio una
mozione che impegnò il Consiglio stesso e la Giunta a modificare il regolamento
comunale. A Montegranaro, però, al contrario di altri comuni, non si è fatto
nemmeno quello ed esiste un regolamento che premia in via assoluta i cittadini
stranieri. La conseguenza più pesante di questo stato di cose, oltre all’evidente
ingiustizia, è che si creano dei veri e propri ghetti per stranieri, con tutte
le conseguenze sociali che ne conseguono, a partire dall’integrazione ostacolata.
È quindi chiaro che serva una modifica radicale alla legge o, meglio, una
legge nuova che riporti i criteri di assegnazione degli alloggi popolari a un
livello più equo e più razionale, anche in funzione della realtà sociale che si
sta delineando e a una previsione economica per il futuro tutt’altro che rosea
per i cittadini italiani. In questa fase di campagna elettorale, quindi,
sarebbe bene che i vari candidati alla Presidenza della Regione e al ruolo di
Consigliere si esprimano su questa materia e, chi lo ritiene giusto e opportuno,
prenda un impegno fin d’ora per sanare una questione tutt’altro che marginale.
Luca Craia