Le hanno tentate tutte per sovvertire i sondaggi, che sono finora davvero
impietosi, dando il centro-destra di Acquaroli avanti di almeno 7 punti. Hanno
persino cercato di modificare la legge elettorale introducendo il secondo
turno, salvo poi puntare il dito sui Socialisti (ha stato loro) e salvarsi la
faccia una volta viste le reazioni negativissime dell’opinione pubblica. Il M5S
lo hanno corteggiato fino a sfiorare lo stalking, senza ottenere nulla.
Ora, però, ad aiutare il Pd marchigiano in affanno, arriva Rousseau che
apre la possibilità di alleanze, fino a ieri guardate come il diavolo dai duri
e puri a cinquestelle che tanto duri e soprattutto tanto puri non sono più dopo
l’alleanza per il Governo. E non gli è parso vero, per esempio al Sindaco di
Fermo, Matteo Ricci, che se la stava vedendo brutta, di vedere aprire uno spiraglio
per ricominciare a stalkerizzare i frastornati grillini che, per dirla tutta,
al momento non hanno mostrato grande sdegno.
Qualora le vergini pentastellate si lasciassero deflorare pure nelle
Marche, sempre secondo i sondaggi di DIRE pubblicati i primi di agosto, sommando
le intenzioni di voto del PD con quelle del M5S avverrebbe il salvataggio, in
quanto, nella peggiore delle ipotesi, i due schieramenti riuniti otterrebbero
minimo il 48,5% contro un massimo stimato per il centro-destra del 47.5%.
Sarebbe una vittoria zozzetta un bel po’ ma niente di meraviglioso
conoscendo i soggetti. E ci ritroveremmo a governare quelli della ricostruzione
che non c’è e della sanità tanto sfasciata da aver reso le Marche una delle
regioni d’Italia più colpite dal covid. Ancora 5 anni.
Luca Craia