Due messe, con la raccomandazione alla scrupolosa
osservanza delle norme anti-covid anche all’aperto, per commemorare le vittime
del terremoto del 2016 a quattro anni dal dramma. La prima verrà celebrata dal
Vescovo di Ascoli Piceno, Monsignor Giovanni D’Ercole, al parco di Pescara del
Tronto il 23 agosto alle 18.00; la seconda, invece, verrà celebrata dal
parroco, don Nazzareno Gaspari, nell’area SAE di Pescara del Tronto alle ore
18.30 del 24.
Sobrietà innanzitutto, e rispetto per il dolore che, a
distanza di quattro anni, è ancora vivo e forte, come è viva quella sorta di
rabbia latente mista a delusione per essere stati fondamentalmente dimenticati
nonostante i tanti “non vi lasceremo soli” pronunciati tagliando nastri e
stringendo mani. Lo dicono senza mezzi termini quelli dell’associazione Pescara
del Tronto 24/08/2016: “la commemorazione è volta al raccoglimento in
memoria di tutte le vittime del terremoto e non è in alcun modo sede di
passerelle politiche finalizzate alla campagna elettorale” affermano, e poi
sottolineano “soprattutto dopo quattro anni di completa dimenticanza ed
abbandono”.
I politici, a
questo punto, probabilmente non verranno o, se verranno, faranno finta di non
usare la cosa per fini elettorali. Poco importa. Quello che importa è che, dopo
quattro anni, tocchi ancora commemorare le vittime tra le SAE o nel nulla,
mentre ancora c’è chi fa promesse che, con ogni probabilità, non manterrà. A
Pescara del Tronto, come nel resto del cosiddetto cratere, il 24 agosto si commemoreranno
le vittime ma soprattutto si celebrerà l’incapacità della politica e l’evidente
volontà di non fare nulla. E nulla è stato fatto.
Luca Craia