Oggi non volevo toccare l’argomento ricostruzione. Mi
pareva stucchevole tornare sulla tragedia infinita del terremoto del 2016
proprio oggi, nel quarto anniversario, giorno in cui scatta la gara a scrivere
post pietosi e lacrimevoli per poi tornare a dimenticarsene domani. Non volevo
partecipare. Ma poi mi è venuta l’ispirazione, come si dice, e io scrivo quando
e se le cose mi vengono in mente, da sole o tramite un ragionamento. E mi è
venuto in mente, leggendo un paio dei suddetti post lacrimosi, che ancora non
ho sentito i candidati alle regionali per le Marche dire cosa faranno per la
ricostruzione nel caso venissero eletti.
In questi giorni ascolto, non senza qualche
palpitazione, gli impegni che si sta prendendo il nuovo commissario
straordinario. Sono impegni importanti, parla di accelerazioni brusche, di una
drastica inversione di tendenza. Sinceramente, dopo aver visto l’opera dei
predecessori di Legnini, prima di entusiasmarmi preferisco attendere di vedere
qualcosa di concreto. Però, da parte di chi si candida a guidare la Regione,
sia come Presidente che come Consigliere, vorrei sapere cosa pensi, che idea
abbia e come ritenga si possa mettere mano alla questione della ricostruzione
che, ricordiamolo, in parte dipende dalle politiche e dalle scelte regionali, nonché
dalla stessa burocrazia marchigiana.
Finora io non
ho sentito nulla di chiaro e preciso sul terremoto e la ricostruzione. Finora
sto assistendo a stucchevoli teatrini su argomenti del tutto ininfluenti per le
vite dei cittadini, a ripicche, alla fiera del futile, al consueto cazzatismo
della politica moderna. Ci sono ancora quattro settimane prima del voto,
quattro come gli anni che sono passati dal 24 agosto 2016. In queste 4
settimane vorrei sentire i candidati impegnarsi concretamente, ma proponendo
azioni concrete e non la solita fuffa. Attendiamo fiduciosi.
Luca Craia