Ma è chiaro che il commissariamento che ne seguirà, sempre salvo miracoli, andrà a cadere nel momento peggiore, il momento più buio della storia di Montegranaro, un paese che si troverà alla deriva nella tempesta di una pandemia gravissima e di una crisi economica e sociale forse ancor più grave. Il commissario sarà sicuramente un uomo capace e farà le cose giuste, ma non farà scelte politiche, non prenderà iniziative che esulino dall'ordinaria amministrazione. Invece Montegranaro ha bisogno di scelte e di progetti, ha bisogno di linee politiche decise e proiettate al futuro. E, per quanto la Giunta Mancini sia pessima, è comunque una guida politica per il paese, una Giunta che potenzialmente avrebbe effettuato scelte e fatto progetti, cosa che non è nelle prerogative di un funzionario della Prefettura. La caduta della Mancini, in questo senso, è una disgrazia.
Sto già vedendo partire l'operazione "vittimismo" da parte di personaggi piuttosto vicini al PD, rimasto unico componente della Giunta, del quale il Sindaco è emanazione. Ebbene, credo che sia chiaro a chiunque abbia il bene dell'intelletto e la mente libera da pregiudizi, nonché fornito di un minimo di onestà intellettuale, che le responsabilità di questa situazione siano in capo esclusivamente al Sindaco. Non so cosa si dirà domani nella conferenza stampa indetta da quel che rimane della Giunta, ma i fatti sono chiari: politicamente il Sindaco di Montegranaro si è suicidato. Potrebbe avere avuto tutte le ragioni del mondo per rompere il rapporto con l'assessore Beverati, ma anche un bambino avrebbe capito che le conseguenze dell'atto di revoca delle deleghe sarebbero state inevitabilmente nefaste per la coalizione. E perché il Sindaco lo abbia fatto lo stesso, se si sia trattato di una grave ingenuità o di un gesto dettato da un istinto rabbioso, quello che conta è che quel gesto ha scaraventato Montegranaro in un abisso. Quello che ne è seguito, le proposte per mettere in difficoltà Ubaldi, le telefonate per fare pressione e chissà che altro, non hanno fatto altro che aggravare la situazione, mettendo i Civici nella condizione di poter fare l'unica cosa possibile: dimettersi. Dare la colpa a loro è meschino e disonesto.
Luca Craia
Nessun commento:
Posta un commento