Ricorderete, qualche mese fa, che sollevai su queste pagine la questione discarica a Monte San Giusto, potenziale, badate bene, perché nessuno ha ancora stabilito dove il nuovo sito di stoccaggio dei rifiuti della provincia di Macerata avrà sede. All’epoca la questione, a Monte San Giusto, venne seguita da parte dell’opposizione consiliare, quella guidata da Andrea Salvatori di Azione Comune, mentre l’altra parte dell’opposizione, il Centro Destra Sangiustese, mi dava dello “pseudogiornalista” (facendomi quasi un complimento, per quanto involontariamente) e minimizzava affermando che il rischio non esistesse. In tutto questo faceva un bel po’ di rumore il silenzio dell’Amministrazione Comunale.
Sono passati circa sei mesi e a Monte San Giusto qualcosa si muove. Dopo che sono state individuate quattro aree in cui si potrebbe installare il sito di discarica, e dopo che il Sindaco e il CDS hanno spiegato che le possibilità che questo avvenga sono estremamente remote (e speriamo sia vero), visto che la prudenza non è mai troppa nasce un Comitato per dire no all’ipotesi. Ed è cosa buona e giusta, anzi, un po’ tardiva, visto che da altre parti i cittadini si sono mossi già da tempo. Ma A Monte San Giusto hanno probabilmente dato credito alle rassicurazioni di Sindaco e CDS e sono arrivati a fare qualcosa solo ora. Meglio tardi che mai.
“Il comitato ha come finalità quella di mettere in campo tutte le azioni, consentite dalla legge, utili e necessarie a scongiurare la possibile realizzazione della discarica provinciale di rifiuti a Monte San Giusto e/o Corridonia” si legge sulla pagina Facebook che propone l’iniziativa e che chiede ai cittadini di collaborare proponendosi di inziare “a promuovere la diffida rivolta ai decisori pubblici affinché non venga danneggiata la proprietà privata e l'attività economica”. Solo che “essa deve essere compilata dai proprietari degli immobili o dai legali rappresentanti delle aziende interessate”, per cui è necessario che qualcuno ci metta la faccia. E la firma.
E questo pare un po’ strano: non c’è una faccia e non c’è un nome. Non c’è un referente, non c’è un presidente, non c’è un direttivo. Si parla di comitato ma non ci sono le persone o, quanto meno, non si sa quali esse siano. C’è una pagina Facebook ma non può certo bastare, perché ci sono responsabilità da prendersi. Ci sono contatti, almeno così si dichiara, “con i promotori del comitato di Corridonia e degli altri comuni limitrofi, con cui ci confrontiamo sul da farsi”, ma contatti consistenti in cosa non si sa. Ho provato a chiedere, ovviamente scrivendo un messaggio sulla pagina Facebook, ma non ho ricevuto ancora risposta. Spero di averla, perché l’iniziativa è ottima e spero si concretizzi e non resti una cosa virtuale da social network.
In ogni caso, il Comitato va appoggiato, se davvero esiste. E, se non esiste, bisognerebbe comunque cogliere l’input e costituirlo. Perché va bene che la possibilità che si realizzi la discarica in uno dei quattro siti individuati è remota (anche se non so quanto), ma comunque c’è e se c’è va osteggiata o, quanto meno, valutata in modo da non arrecare danno alla popolazione e alle attività economiche.
Luca Craia
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