Quando si parlava, e se ne è parlato a lungo, dei dissapori che avrebbero avvelenato il clima nella maggioranza che amministra Montegranaro ormai da sei anni e mezzo, non ho mai creduto che questo potesse portare alla caduta del Sindaco Mancini. Evidentemente mi sbagliavo. Sarà che il mio concetto di politica vede l’obiettivo davanti a tutto, e del resto così vedevano la politica personaggi ben più illuminati, se mi consentite, degli attuali protagonisti, quelli che si azzuffavano in riunione ma, una volta raggiunto l’equilibrio, si andava avanti per il bene comune. Non è il caso di chi sta amministrando ora.
La cattiveria che ha contraddistinto l’operato di questa maggioranza fin dal suo primo insediamento, nel 2014, alla fine è riuscita a inquinare anche la fonte, logorando i rapporti interni alla giunta fino alla cacciata di Beverati che, con grande evidenza, è stata dettata solo da motivi personali di rancori e rivalse, motivi che poco, anzi, nulla hanno a che fare col bene comune e con gli interessi della Comunità di Montegranaro. Ma le conseguenze di questa azione scellerata ricadono sui cittadini pesantemente, perché, amici miei, la Giunta Mancini Bis è arrivata a capolinea, è finita e, secondo me, non mangerà il panettone.
Lo dico dopo le rivelazioni di ieri de Il Resto del Carlino sulle voci che vorrebbero una proposta del Sindaco nei confronti dell’ex delfino di Ubaldi, Paolo Gaudenzi, di subentrare a Beverati in giunta. A quanto ne so, pare che la cosa sia vera e che ci sia stato un secco no da parte dell’interessato che evidentemente ha doti di lealtà superiori a quelle che stimava il Sindaco di Montegranaro. Ma questo episodio, a mio modesto parere, mette la lapide sulla tomba dell’Amministrazione Mancini. E guardate che si è trattato di suicidio.
Parafrasando Proietti-Cavaradossi, non je dà retta Montegranà che te vogliono cojonà, quel morto a penzolò è un morto suicidato. Già, perché ora partirà il vittimismo, si dirà che la colpa della crisi, perché è crisi senza dubbi, è di Beverati, magari di Ubaldi, forse anche di Gaudenzi, sicuramente dell’opposizione. Invece l’opposizione, se ha peccato, ha peccato di eccessiva disponibilità, rendendosi per mesi pronta a collaborare con una maggioranza che, se inizialmente aveva teso la mano, poi l’aveva subitaneamente ritirata per arrivare fino a questo epilogo. Ebbene, la colpa di questa situazione, della crisi, del probabilissimo commissariamento, di un paese senza guida politica nel momento peggiore della storia, ricade tutta su Ediana Mancini e sui suoi più stretti collaboratori.
Che accadrà ora? Difficile da dire. Ma certamente è chiaro che per questa Giunta non c’è futuro. Ubaldi non può accettare le azioni del Sindaco, a partire dalla cacciata di Beverati per finire con la gravissima proposta di subentro fatta a Gaudenzi, condita con una serie di telefonate fatte agli uomini più vicini al vicesindaco che sempre le stesse voci informate bene vorrebbe sia partita nei giorni scorsi per fare pressioni su Ubaldi. Un ritorno all’ovile del Vicesindaco è impensabile. Quindi non c’è altra soluzione che la crisi. Una crisi che capita nel momento peggiore, una crisi ormai inevitabile il cui responsabile ha un nome e un cognome, ed è il Primo Cittadino di Montegranaro.
Luca Craia
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