Ascoli Piceno si candida a capitale della cultura 2024. Lo fa con tutti i crismi, con una delibera del Consiglio Comunale e chiedendo l’appoggio della Regione che, giustamente, arriva. Pesaro si candida a sua volta, ed è l’ennesimo sberleffo nei confronti del sud della stessa regione, un territorio martoriato dal sisma del 2016 e dai problemi ancora irrisolti che ne sono conseguiti. Ma a Pesaro non glie ne frega niente, come mai niente gliene è fregato, tipo quando arrivavano i soldi per un sisma di cui, da quelle parti, avevano solo sentito parlare. E loro si candidano contro Ascoli. Non ci si aspettava nulla di diverso.
Solo che la candidatura ancora non è ufficiale, manca la delibera, e non è stato chiesto alcun sostegno alla Regione. Però ci si lamenta perché la Regione appoggia Ascoli. La Regione dovrebbe appoggiare Ascoli comunque, proprio per le ragione di cui sopra, ma se mancano anche i documenti, come potrebbe fare altrimenti? È evidentemente l’ennesima strumentalizzazione politica di una giunta targata PD che attacca la Regione targata centro-destra. Quando finirà questa stupidità e cominceremo a fare gli interessi collettivi e non quelli di partito?
Luca Craia
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